Dopo un processo per direttissima, le componenti della cosiddetta "banda delle mamme rom", tre nomadi di età compresa fra i 31 e i 37 anni e domiciliate nel campo nomadi di Orbassano, sono state tutte condannate a 5 mesi di reclusione.
Le donne, infatti, sono state arrestate dai carabinieri dopo aver commesso diversi furti in alcuni negozi sia di Rivoli, comune in provincia di Torino, che nei dintorni.
La tecnica era sempre la stessa. Le rom entravano negli esercizi commerciali tenendo in braccio i loro neonati. Una volta individuato il bene da portare via, lo prendevano e lo nascondevano nelle copertine usate per proteggere i bambini dal freddo. Tra la refurtiva elencata nel capo di imputazione c'erano spazzolini elettrici, ciucci e pinzette per le sopracciglia.
Anche nel corso dell’udienza le tre donne, che hanno 5, 6 e 7 figli, si sono presentate con i piccini in braccio.
In aula le rom hanno giustificato le azioni criminali scaricando la colpa sulle amministrazioni pubbliche colpevoli, secondo loro, di non fornire aiuti sufficienti. Dopo la sentenza, le tre donne sono state tutte scarcerate.
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