In ogni caso non dovevano e non potevano essere lì. Le centinaia di immigrati, in maggioranza etiopi ed eritrei, che si erano accampati a Roma nella centrale piazza Indipendenza, e che la polizia ha sgomberato con la forza, sono l'immagine del fallimento della politica delle porte aperte a tutti, profughi e no.
Un profugo, a differenza dei tanti clandestini, ha sì dei diritti, tra i quali non c'è quello di occupare abusivamente le case come loro avevano fatto, ma deve farsi carico di doveri, tra i quali non è previsto quello di opporsi alla polizia con lanci di sassi e bombole di gas come è accaduto ieri. Era stata loro offerta una sistemazione abitativa dignitosa ma non hanno accettato. Per loro si poteva fare di più e di meglio? Probabilmente sì, se non avessimo inseguito e perseguito in questi ultimi anni la folle ambizione di poter ospitare chiunque mettesse piede sul nostro territorio, senza alcun criterio e selezione di merito in base ai trattati internazionali e alle reali possibilità di accoglienza.
Ma anche al netto del fallimento della gestione dell'emergenza resta inaccettabile che qualcuno - profugo o no - si opponga con la forza e la violenza alle forze di polizia che stanno eseguendo un ordine. Non posso farlo io, non possiamo farlo noi cittadini italiani, perché mai dovrebbe essere concesso farlo a ospiti sia pur bisognosi? Le forze dell'ordine non hanno usato le maniere spicce contro dei poveri immigrati indifesi, ma contro cittadini (provvisori) che non rispettano la legge, né più né meno di come fanno regolarmente con quegli italiani che pensano di essere padroni di piazze e strade durante scioperi e manifestazioni.
Oggi i soliti noti diranno e scriveranno di un'operazione di polizia da regime. Quando c'è da sparare fango sulla polizia i volontari abbondano. Sono gli stessi che poi la invocano quando rigano loro il suv ultimo modello o pretendono dal prefetto amico di stracciare la multa per divieto di sosta.
Noi pensiamo che i poliziotti abbiano fatto bene a fare ciò che hanno fatto. Che se qualcuno lancia loro contro una bombola di gas, hanno il pieno diritto di usare la forza. Per difendere loro stessi ma soprattutto per difendere noi tutti e la democrazia.
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