Heather Parisi ha dichiarato che non si vaccinerà, né lei e nemmeno la sua famiglia. Una presa di posizione netta quella della showgirl, che non è passata inosservata come da lei stesso immaginato: "Sono perfettamente consapevole che per questa scelta in Italia (non a Hong Kong) sarò derisa, attaccata, emarginata e che molti, in assoluta malafede, mi definiranno 'novax'". Queste le parole in un post di Heather Parisi che hanno scatenato la polemica. E oggi è unito anche Roberto Burioni, virologo e divulgatore con un grande seguito social.
"Più che essere attaccata se non fa il vaccino e si ammala si attacca. Al tram", ha scritto Roberto Burioni in un post, riprendendo un articolo che riporta le frasi della showgirl. La scelta di Heather Parisi, si baserebbe sull'assenza di studi sugli effetti a breve e lungo termine dei vaccini, che sono stati sviluppati troppo di recente per fornire dati in merito. Affermazioni sulle quali il professor Roberto Burioni appare totalmente in disaccordo. Quello sollevato da Heather Parisi è uno dei grandi temi legati alle discussioni sull'opportunità o meno di vaccinarsi e sono tanti, anche in Italia, a pensarla come la showgirl americana, ormai residente da molti anni a Hong Kong. Nonostante il mondo scientifico dia rassicurazioni in merito e convenga sull'opportunità di ricevere il vaccino come unico rimedio efficace per uscire dalla pandemia nel più breve tempo possibile, sono ancora molti i cittadini scettici che basano i loro dubbi sui tempi troppo ristretti di sviluppo.
"Le scienze comportamentali ci suggeriscono che non dovremmo occuparci dei più strenui oppositori al vaccino (i cosiddetti no-vax), perché molto probabilmente non riusciremo in ogni caso a vincere la loro diffidenza ideologica. Quantomeno, non nei tempi brevi richiesti per arrestare la pandemia", si legge in un articolo apparso sul Corriere della sera firmato da Roberto Burioni e dal collega Matteo Motterlini, professore ordinario di Filosofia della scienza all’Università Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. La ricetta dei due professori per avere una vaccinazione di massa è semplice: "Dovremmo piuttosto concentrarci sulla promozione di una comunicazione strategica e mirata per persuadere i 'moderatamente contrari', gli 'esitanti' e i 'pigri'.
Ciò consisterà innanzitutto nel fornire, fin dall’inizio, informazioni sull’efficacia del vaccino che siano semplici, comprensibili, trasparenti, univoche e non contraddittorie". La posizione di Roberto Burioni è molto chiara, così come quella di Heather Parisi. I due rappresentano gli opposti di pensiero che in questo momento spaccano il dibattito sul vaccino.Più che essere attaccata se non fa il vaccino e si ammala si attacca. Al tram. https://t.co/VexrFdj7b2
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) December 25, 2020
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