Cronache

Rom e abusivi fanno una mega festa per i cinque anni di occupazione

I soldi raccolti verranno usati per finanziare i percorsi legali di migranti, rifugiati e richiedenti asilo, la maggior parte dei quali sono clandestini

Rom e abusivi fanno una mega festa per i cinque anni di occupazione

Attivisti di sinistra e rom festeggiano stasera cinque anni di occupazioni abusive (prima nell’ex Bnl di via Astesani e da un anno all’ex liceo Omero di via Del Volga). Gli antagonisti di di Rimake, dunque, daranno di nuovo vita a ben due giorni di festa, senza ovviamente alcun permesso. Domani ci saranno una “parata festosa” e una cena solidale a base di cibi multietnici e al modico prezzo di 15 euro esentasse: i soldi raccolti verranno usati per finanziare i percorsi legali di migranti, rifugiati e richiedenti asilo, la maggior parte dei quali come spesso accade saranno clandestini che non hanno nessun diritto a stare nel nostro paese.

Dal concerto musicale al mercatino delle autoproduzioni, pranzo e assemblea. Insomma, non mancherà proprio nulla. "Io sono stata all’interno del Rimake e posso garantire agli abusivi che ci vivono e ci fanno affari che il quartiere chiede ben altro rispetto a un buco nero di degrado e illegalità. Mi auguro che il Comune, almeno questa volta, intervenga e blocchi sul nascere la festa del centro sociale procedendo allo sgombero degli occupanti", afferma Silvia Sardone, consigliere comunale e candidata alle Europee con la Lega.

Su questa situazione di degrado si è espresso anche Andrea Pellegrini, consigliere della Lega nel Municipio 9. "Sono da tempo in contatto coi cittadini di Bruzzano preoccupati e infastiditi da questa occupazione abusiva che dura ormai da fin troppo. Come Municipio 9 abbiamo più volte sollecitato il Comune per procedere allo sgombero, ma non si è ancora mosso nulla: capisco che per la sinistra gli antagonisti rappresentino un buon bacino elettorale, in tempo di crisi di consensi, però la sicurezza dei cittadini e il rispetto delle leggi devono venire prima di ogni cosa.

La socialità del Comune di Milano non può essere rappresentata da questi gruppi di anarchici che si spacciano come dei Robin Hood dispensando servizi mensa o dormitori pubblici", commenta .

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