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Roma, donna trascinata in metro: perizia scagiona il macchinista

La 43enne chiede giustizia: a causa dell'incidente non può più camminare, masticare e probabilmente avere figli

Roma, donna trascinata in metro: perizia scagiona il macchinista

Il macchinista che lo scorso luglio ha trascinato una 43enne, rimasta incastrata tra le porte della metropolitana, potrebbe non avere colpe per quanto accaduto.

A luglio dello scorso anni Natalya Garkovic, una 43enne bielorussa, rimane incastrata tra le porte della metro A di Roma ed viene trascinata per oltre 130 metri. Le ferite riportate sono molto gravi. La donna non può infatti più camminare, masticare e forse avere figli. A seguito dell'incidente, il macchinista viene indagato per lesioni colpose. Ma ora, riporta Il Messaggero, una perizia potrebbe scagionarlo.

Per gli esperti la donna sarebbe stata difficilmente visibile dall'uomo a causa del colore chiaro dei vestiti e della lontananza dalla postazione del guidatore. Inoltre il fatto che il macchinista stesse mangiando non avrebbe influito sull'incidente perché dai filmati risulterebbe che abbia comunque più volte guardato lo specchietto per capire se fosse possibile chiudere le porte del convoglio. Ulteriore fattore sarebbe la tempestività con cui ha fermato la metro una volta scattato l'allarme lanciato dagli altri passeggeri.

Di opinione diversa è ovviamente la 43enne che sostiene di aver indossato abiti dai colori sgargianti e che quindi sarebbe stato impossibile non vederla. La donna chiede un risarcimento danni per quanto accaduto ma la procura starebbe appunto pensando di archiaviare la posizione del macchinista e di aprirne una a carico dell'azienda Atac.

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