Roma, gogna sul web dei vigili: "Pubblicare video scuse online"

Indicazioni su format e frase da leggere in una lettera del corpo dei vigili di Roma. Automobilista si ribella. Esposto in Procura

Roma, gogna sul web dei vigili: "Pubblicare video scuse online"

Una vera e propria gogna sul web. Chiesta e avallata dal corpo dei vigili di Roma Capitale. Una richiesta di pubbliche scuse online, da pubblicare su Youtube con tanto di testo da leggere in modo integrale. Senza sbavature.

Sarà successo a molti, almeno una volta, di litigare con un vigile urbano. Non tutti forse sanno che mandarli al diavolo può significare una begha giudiziaria, perché le offese sono un reato penale da cui occorre difendersi in tribunale. In tutta Italia, di norma, basta poerò pagare un risarcimento a chi è stato insultato (neppure troppo salato: circa 250 euro) e inviare una lettera di scuse al corpo.

Succede ovunque così, da Milano a Palermo. Ma non a Roma. Dove invece i dirigenti dei vigili urbani chiedevano a chi veniva beccato a offendere il Corpo di realizzare un video di pubbliche scuse e di pubblicarlo in Rete. Una vera e propria gogna.

La storia inizia, come riportata da Repubblica, con la ribellione di Adriana, "insegnante di 32 anni, che, il 27 aprile scorso, fermata e multata per un' infrazione da una coppia di vigili, un uomo e una donna" e li aveva insultati sostenendo che svolgano "un lavoro di merda". Fermata, le venne contestato appunto per oltraggio. Lei si rivolge allo studio legale di Alessandro Gamberini e proprio mentre stava cercando di sbrigliare il bandolo della matassa arriva una lettera firmata dal vicecomandante del Corpo Massimo Ancillotti in cui viene chiesto, "ai fini della riparazione", di realizzare "un video di scuse, attenendosi al rispetto delle indicazioni sotto riportate".

Non mancano le indicazioni dettagliate: "Il video dovrà essere realizzato e diffuso con mezzi propri dall'indagato e resta inteso che il Corpo di Polizia locale, come tutti gli utenti del web, ha la possibilità di accedere al video di scuse ed eventualmente pubblicarlo sui profili social network ad esso riferibili - si legge nella missiva rivelata da Repubblica - Il video di scuse consisterà nella lettura di un testo analogo a quello che segue". Il testo si può trovare ancora oggi in alcuni dei video disponibili su youtube (guarda): 'Io Sottoscritto con riferimento al procedimento penale a mio carico per oltraggio a pubblico ufficiale n esprimo profondo rincrescimento per il comportamento tenuto nelle vicende per le quali sono indagato. Per tale motivo, formulo al Corpo di Polizia locale di Roma Capitale le mie più sentite scuse per le frasi proferite nell' occasione. Voglio inoltre rivolgere a tutti gli appartenenti al Corpo di Polizia locale di Roma Capitale apprezzamento per il lavoro quotidianamente svolto a favore della cittadinanza'".

Adesso la lettera è stata inviata dall'avvocato della signora alla Procura per permettere ai pm di verificare se ci siano i presupposti per l'esistenza del reato di estorsione. Per rendere pubbliche le immagini "dell'indagato", infatti, la Polizia di Roma Capitale si aspetta che "le le immagini video riprenderanno il suo volto mentre procede alla lettura". Le scuse "saranno lette dall'indagato" e "in caso di impossibilità dell' indagato di leggere, per analfabetismo o per altre cause obiettive, il testo del messaggio verrà letto fuori campo da altra persona mentre le immagini riprese saranno quelle dell' indagato". Per quanto riguarda la durata "non dovrà essere inferiore a trenta secondi" e dovrà rimanere online "per un tempo non inferiore a due settimane".

La condivisione invece dovrà avvenire su "una piattaforma di condivisione video, senza restrizioni per l'accesso e di ampia diffusione come, ad esempio: Youtube, Megavideo, My Space, Google Video". Inviandone comunicazione al Corpo mediante Pec.

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