Una grandinata a fine maggio non capita tutti gli anni. Tuttavia non può stupire che, qualsiasi stagione dell'anno sia, si abbatta per un'ora una forte pioggia su Roma: dovrebbe essere calcolato e la città tenuta adeguatamente per limitare i disagi. Ma il tempolare che oggi ha interessato i quartieri di San Lorenzo, San Giovanni e la zona di Piazza Bologna nella Capitale ha generato il caos. Le foto dall'alto mostrano le strade coperte di bianco, sommerse da grossi chicchi di grandine, e intere zone con enormi pozze d'acqua, auto incolonnate e autobus immobili. Non solo, uno di questi è stato investito da una "onda anomala" (come raccontano i protagonisti su facebook) che ha riempito d'acqua tutto il mezzo di trasporto. Passeggeri inclusi.
La capitale gestita da Ignazio Marino è andata nel pallone anche questa volta, incapace di resistere alle pioggie. Ad ogni evento climatico avverso, Roma dimostra tutta la sua inadeguatezza: il traffico si blocca, le strade sono impraticabili e per i cittadini tornare a casa diventa un'impresa. Ad esempio, oggi, la normale circolazione tra piazzale Ponte Milvio e viale di Tor di Quinto in entrambe le direzioni di marcia è saltata a causa degli allagamenti. Per quale motivo una strada così importante per la viabilità cittadina diventi così rapidamente una piscina, è un mistero.
Sui social i romani stanno lanciando le loro accuse contro l'amministrazione Pd. "Al Verano ci sono motorini incastrati nelle buche, ringraziamo chi ci ha ridotti peggio del terzo mondo", scrive Gaia condividendo una foto con le strade inondate. "Una città immobilizzata per la pioggia - si lamenta Ambra - Servizi che noi paghiamo che non funzionano, voragini che si riaprono e macchine che si sfasciano. E tasse sempre più alte". E poi c'è chi racconta di autobus in cui la pioggia scende sulla testa dell'autista a causa di un buco sul tetto del bus, di interminabili code e disagi di ogni tipo
La causa di tutto non è difficile da scovare: basta guardare ogni giorno lo stato di pulizia dei tombini, otturati il più delle volte da rifiuti e foglie. Il sindaco Ignazio Marino ad agosto del 2013 aveva twittato orgoglioso: "Pronto il progetto di vera pulizia dei tombini. Lavoriamo perché un acquazone non metta in ginocchio la città". Di quella promessa, evidentemente, sono rimaste solo le parole.
Così, dopo lo scandalo della mancata raccolta della spazzatura, con i romani costretti a gestirsi in autonomia la raccolta dei rifiuti, arriva un'altra dimostrazione della "buona" amministrazione di Marino.
Il quale pensa ai matrimoni gay, alle multe della sua panda e a tante altre iniziative. Quando, probabilmente, basterebbe rimboccarsi le maniche per garantire ai romani che Roma al primo temporale non diventi "Atlantide", la mitologica città sommersa dall'acqua.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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