Cronache

Roma, nuova casa popolare per la famiglia marocchina cacciata da San Basilio

Erano stati cacciati dagli inquilini delle case popolari di San Basilio che volevano impedire lo sgombero di un senzatetto italiano. Ora la famiglia Maslouh avrà una nuova casa. L'Ater: "Nessuna corsia preferenziale"

Roma, nuova casa popolare per la famiglia marocchina cacciata da San Basilio

Cacciati da San Basilio, alla periferia est di Roma, ora avranno una nuova casa. Il Comune ha, infatti, consegnato ieri le chiavi di un nuovo immobile alla famiglia Maslouh, la famiglia marocchina alla quale, lo scorso 6 dicembre, gli inquilini delle case popolari di San Basilio avevano impedito di accedere all'alloggio che era stato regolarmente assegnato loro, ma che era occupato abusivamente da un italiano senza fissa dimora.

A distanza di un mese da quei fatti, la famiglia Maslouh ha ottenuto le chiavi di una nuova casa, come era stato promesso dal sindaco Raggi, che aveva voluto incontrare la famiglia marocchina a margine della vicenda. L’alloggio si trova in un’altra periferia romana, quella di Tor Sapienza, perché i Maslouh, padre, madre e tre figli piccoli, a San Basilio, dopo quello che è successo, non volevano tornarci.

"Siamo molto soddisfatti di aver potuto dare tempestiva soluzione al caso della famiglia Maslouh", ha dichiara il commissario dell’Ater (l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale) di Roma, Giovanni Tamburino, che, nei giorni immediatamente successivi alla vicenda si era mobilitato per trovare, coadiuvato dal Dipartimento delle politiche abitative di Roma Capitale, “in tempi brevissimi ,un alloggio in un altro quartiere così come richiesto dalla famiglia".

Per il caso della famiglia di Mourad e Fatya, entrambi marocchini, residenti da oltre dieci anni in Italia e legittimi assegnatari di un alloggio popolare, assicura inoltre l’Ater, non è stata usata alcuna “corsia preferenziale”. “Tutto è stato fatto nel pieno rispetto delle procedure previste dalle leggi”, ha chiarito il commissario dell’Ater, Giovanni Tamburino. “Grazie alla collaborazione con la task force di Roma Capitale e alle altre Forze dell'Ordine oggi abbiamo dato un ulteriore segno concreto dell'impegno di Ater nel contrasto di ogni forma di illegalità e per la tutela dei diritti dei legittimi assegnatari", si legge nella nota diffusa dall’azienda.

Sulle proteste degli inquilini delle case popolari di San Basilio, che avevano impedito fisicamente alla famiglia Maslouh di accedere all’immobile loro assegnato, è stato invece aperto un procedimento penale. I residenti erano scesi in strada per impedire lo sgombero di Adriano, un senzatetto italiano che, in attesa di una casa popolare da trent’anni, occupava abusivamente l’alloggio di cui dovevano prendere possesso i Maslouh.

E che ora, dopo che all’immobile sono stati posti i sigilli, è tornato a vivere in camper, assieme a suo figlio di 27 anni e al cane.

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