Roma, un ristorante su 4 ospita gli scarafaggi

In base ai dati raccolti dai Nas, a Roma, da novembre 2015 a oggi, la metà dei ristoranti e locali del centro ospita topi o scarafaggi e non è in regola per via delle scarse condizioni igieniche cibi contaminati

Roma, un ristorante su 4 ospita gli scarafaggi

A Roma un ristorante su 4 è a rischio chiusura per motivi igienici e uno su 2 ha varie irregolarità. È questa la situazione descritta dai Nas sulla base dei dati raccolti tra novembre 2015 e ottobre 2016, in pieno Giubileo.

Come riporta il Corriere su 727 locali ispezionati, prevalentemente nel centro storico, solo il 51% era completamente in regola, mentre per il 49% (ossia in 357 casi) l’ispezione ha dato “esiti non conformi”. Sono state fatte 521 multe per un valore di 658mila euro e tra olio e prodotti di carne e pesce sono stati sequestrati beni alimentari del valore di 20mila euro. Ben 349 titolari sono stati denunciati alla Asl e altri 33 sono stati denunciati penalmente per il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza nel posto di lavoro oppure per la vendita di prodotti adulterati.

Tra i locali sanzionati più famosi, nel quartiere Prati, ci sono Franchi, dove gli scarafaggi popolano le cucine e scorrazzano dentro il registratore di cassa, e la storica cornetteria di via Barletta, dove a farla da padrona sono le blatte. In zona Testaccio, invece, è eclatante il caso di Oishi Sushi che ospitava le feci di topi nell’area di preparazione dei pasti e in magazzino. Per fortuna, in molti casi, locali come questi si sono rapidamente messi in regola ma quel 49% di locali non perfettamente a norma c’è chi l’ha sfangata per un pelo. Sono ristoranti in cui può capitare di vedere i disinfettanti accanto ai fermenti lattici oppure gli insetti sui prosciutti. “La precarietà non è più una costante della nostra ristorazione e l’offerta è in linea con gli obiettivi qualitativi della norma”, dicono i Nas.

Esistono però meccanismi di autotutela come l’ Haccp) in cui il ristoratore si sottopone una tantum al controllo esterno di un ente certificatore che supervisiona il luogo di lavoro ed eventualmente si adeguano apportando dei piccoli cambiamenti. Ma un 25% di quei 324 locali risultati non conformi non si è ancora adeguato e, pur non avendo scarafaggi, ha una bassa qualità.

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