Rubavano carte di credito: smantellata la banda della truffa da 1 milione

Sei persone sono state fermate questa mattina. Sono accusate di aver rubato centinaia di carte di credito e ingannato i proprietari a rivelare i Pin

Rubavano carte di credito: smantellata la banda della truffa da 1 milione

Frodi informatiche, carte di credico rubate e false telefonate. Erano questi gli ingredienti che hanno permesso a un'associazione criminale di mettere in piedi una truffa da oltre un milione di euro.

Questa mattina, la polizia ha arrestato 6 persone, ritenute parte di un'organizzazione criminale, con sede nel Napoletano, ma attiva su tutto il territorio nazionale. I membri dell'associazione sono indagati per associazione per delinquere finalizzata alla sostituzione di persona, al furto aggravato e all'indebito utilizzo di carte di pagamento elettronico.

L'inchiesta era iniziata nel 2018, dopo alcune segnalazioni da parte di alcuni Istituti di credito. Grazie all'attività di indagine, supportata da tecniche di tracciamento elettronico, la polizia ha portato alla luce un'organizzazione criminale, che operava con un complesso sistema, in cui ogni membro aveva uno specifico ruolo. Il primo passo dei criminali era il furto della corrispondenza nei centri di smistamento di Poste Italiane: lì la banda sottraeva le buste con carte di credito, spedite ai propri clienti dagli Istituti bancari. Una volta rubate le carte, entrare in possesso dei titoli era compito di un gruppo di "telefonisti", che usavano la tecnica del Vishing: chiamavano i vari Istituti, presentandosi come membri delle forze dell'ordine, e chiedendo i numeri di telefono dei possessori delle carte, fingendo di averle ritrovate nelle mani di criminali.

A questo punto, interveniva un team di tecnici esperti, che recuperava i dati dei vari clienti. Poi, l'organizzazione faceva credere alle vittime di essere dipendenti della banca, sostenendo di avere problemi nellattivazione del titolo e facendosi indicare il Pin. L'associazione a delinquere dsponeva anche di un proprio "apparato tecnico-finanziario", che dotava i membri di conti correnti e carte prepagate, su cui venivano ricaricati i soldi rubati alle vittime.

Centinaia le carte di credito rubate e le persone frodate, che hanno permesso alla banda di reperire un bottino da un milione di euro.

Le indagini, svolte da polizia postale e polizia delle comunicazioni, con la collaborazione di alcune banche e di Poste Italiane, hanno permesso di ricostruire prima i furti nei centri di raccolta, poi gli inganni compiuti ai danni di dipendenti e clienti degli Istituti di credito.

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