Truffati per migliaia di euro da alcuni cybercriminali attraverso la loro posta certificata. A una donna è stata prelevata la somma di 49 mila euro con un falso bonifico. A un'altra donna in provincia di Milano, invece, non è andata meglio e sono stati usati le sue credenziali bancarie per compiere acquisti online.
Il tutto avveniva attraverso una falsa pec creata dagli indati. "Giuseppe Tricarico, utilizzando un'identità rubata ad un altra vittima la ricontatta telefonicamente, spacciandosi per il funzionario della banca incaricato di gestire la pratica di chiusura del conto e riesce a farsi indicare i codici per operare su quel conto - raccontano gli inquirenti - All'esito delle telefonate con la donna la convince che il suo conto è stato chiuso ma, in realtà, egli ha sostituito tutti i recapiti della donna con altri a lui riconducibili e poiché sul conto vi erano pochi euro, ha utilizzato la carta di credito abbinata a questo conto per compiere una serie di acquisti on line di varia merce".
E ancora. Un uomo di Bergamo la cui moglie è deceduta, viene contattato da Tricarico il quale, ancora una volta, utilizza l'identità rubata ad una vittima per spacciarsi per il funzionario della banca. Questi blandisce l'uomo facendogli intendere di potere risolvere in tempi rapidi il problema della successione alla moglie nel conto corrente e gli propone, per accelerare le procedure, di fornirgli i codici per operare via internet sul conto della defunta. Questa volta, però, ai truffatori è andata male. L'anziano sbaglia i codici e Tricarico, deciso ad andare a fondo, invita l'uomo a recarsi in filiale per svolgere le pratiche. Sarà proprio l'impiegata della banca a chiedere delucidazioni al truffatore sulla strana operazione e a bloccare il tutto. Ma questi sono solo alcuni esempi delle truffe avvenute.
L'indagine è stata svolta dai carabinieri del comando provinciale di Messina e ha fatto scattare le manette per cinque persone accusate di associazione a delinquere finalizzata alla frode informatica, accesso abusivo a sistema informatico o telematico e sostituzione di persona. Agli indagati sono stati sequestrati 31 tra conti correnti e depositi bancari per oltre un milione e 200 mila euro, frutto di centinaia di furti. Gli appartenenti alla banda di cybercriminali sono quasi tutti calabresi.
Violato il muro della Pec
Ritenuta la garanzia assoluta di sicurezza in termini di comunicazione e operazioni con banche e pubblica amministrazione, la posta certificata è stata violata per la prima volta. Tra le banche saccheggiate troviamo i più noti istituti di credito tra cui Banca Mediolanum, Banca Fineco, CheBanca!, Ing Bank, Iw Bank e Barclays Bank.
Ma cosa facevano esattamente con queste banche i truffatori? Modificavano, attraverso i siti web istituzionali, gli indirizzi di posta elettronica certificata di banche online italiane ed estere e li sostituivano con degli indirizzi (sempre di posta certificata) creati da loro stessi su diverse piattaforme (tra cui Aruba e Legalmail).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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