Cronache

Salvatore Girone ora chiede giustizia: "Vogliamo piena dignità"

La protesta di Salvatore Girone di fronte al nuovo capo dello European Union Military Committe: il militare chiede piena libertà per lui e per Latorre

Salvatore Girone ora chiede giustizia: "Vogliamo piena dignità"

E' un vero e proprio appello per la libertà quello lanciato da Salvatore Girone al nuovo presidente dello European Union Military Committee, generale Claudio Graziano.

Il fuciliere di Marina accusato insieme al commilitone Massimiliano Latorre di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati nel febbraio 2012 chiede dignità all'alto ufficiale insediato alla testa dell'importante organo comunitario che riunisce ufficiali delle forze armate dei Ventotto.

Con un post su Facebook il marò: "Generale Claudio Graziano- scrive - mi consenta di congratularmi per il Suo futuro e prestigioso incarico. Sono certo che saprà, con il Suo mandato, tutelare l' operato e la dignità di tutti noi uomini e donne a servizio dello Stato Italiano e dell' Unione Europea. Il mio auspicio è che presto possa riottenere la mia libertà personale con il mio collega Massimiliano Latorre, poter tornare a operare senza restrizioni come tutti i nostri colleghi delle Forze Armate italiane".

I due militari italiani sono attualmente in Patria in attesa del giudizio di arbitrato del tribunale dell'Aja, che deve decidere se il processo contro di loro dovrà celebrarsi in Italia o in India. Recentemente il quotidiano indiano Times of India ha riportato le parole di una fonte interna all'esecutivo di Nuova Delhi secondo cui l'India accusa l'Italia di aver "ingannato la Corte suprema indiana e la comunità internazionale", pur di fronte a un atteggiamento comprensivo ed indulgente - a loro modo di vedere - da parte indiana.

Il governo indiano ha presentato un memoriale per replicare a quello depositato dall' Italia al Tribunale Arbitrale il 30 settembre scorso.

I due militari sono ormai in Italia da anni ma il prossimo agosto sarà l'Aja a dire un'altra parola sulla libertà di Latorre e Girone.

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