Cronache

Sardegna, trascinano lo squalo fuori dal mare per fare le foto

È accaduto sulla spiaggia di Fontanamare. Il piccolo squalo è stato trascinato a riva da tre uomini e poi rigettato in acqua. Il video è stato postato sui social

Lo squalo portato a riva dai bagnanti (screenshot video)
Lo squalo portato a riva dai bagnanti (screenshot video)

Hanno trascinato lo squalo fuori dal mare per scattare (pare) qualche foto salvo poi rimetterlo in acqua poco dopo. La scena è stata ripresa con lo smartphone da alcuni bagnanti di Fontanamare, località del comune di Gonnesa (Sardegna) dov'è accaduto il fatto. Il video è stato rilanciato dal sito d'informazione Cagliaripad.it e condiviso successivamente sui social.

Il filmato

Nel filmato si vedono tre uomini in costume che trasportano fuori dall'acqua il piccolo squalo. Nel mentre sopraggiunge una folla di bagnanti per scattare video e foto. Alcune persone chiedono di rimettere l'animale - in evidente affanno - in acqua. Le ragioni del gesto non sono chiare né, ad onor del vero, è possibile stabilire se lei intenzioni dei tre uomini fossero quelle di farsi un selfie. Dai commenti lasciati su Facebook da chi sostiene di aver assistito alla scena semberebbe proprio di sì. "L’hanno portato fuori dall’acqua per farsi i loro selfie". D'altra parte c'è anche chi difende gli autori del gesto. "Ero presente - scrive un presunto testimone - Si è spiaggiato un bel po’ di volte. Alla fine, si è riusciti a portarlo al largo in salvo grazie a questi ragazzi che sono stati in gamba!".

La rabbia degli animalisti

Gli animalisti hanno annunciato che prenderanno provvedimenti immediati. Enrico Rizzi, attivista dei diritti degli animali, ha dichiarato su Facebook di aver affidato a uno studio legale l'incarico per definire i contorni della vicenda. "Tirano fuori uno squalo dall'acqua per farsi i selfie - scrive Rizzi sul suo profilo social -Ho firmato una richiesta di individuazione dei responsabili per deferirli tutti alla procura della Repubblica". L'ipotesi di reato, qualora fosse confermata la dinamica della vicenda, è quella relativa al maltrattamento di animale (art.

544- ter codice penale) che punisce con la reclusione da tre a 18 mesi o con multe salatissime "chiunque per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale, ovvero, lo sottopone a sevizie".

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