Cronache

Gli assegnano il numero di una pizzeria: risarcito dalla compagnia telefonica

Il gestore dovrà risarcire l’utente. Prima gli ha dato il numero di una concessionaria e poi di una pizzeria

Gli assegnano il numero di una pizzeria: risarcito dalla compagnia telefonica

La casa privata di un residente di Corridonia, comune in provincia di Macerata, è stata scambiata prima per una concessionaria di autovetture e poi per una pizzeria. Una storia che ha dell’incredibile quella che è accaduta a un povero abbonato Tim. Il signore in questione aveva solo chiesto al gestore di telefonia Tim di poter avere un numero di telefono per la sua abitazione. Una volta attivata l’utenza cominciano però i problemi. Il numero telefonico che gli viene attribuito è lo stesso appartenuto in precedenza a una concessionaria di auto. La quale era stata chiusa lasciando dietro di sé alcune consegne incompiute di macchine. Sono quindi cominciate telefonate su telefonate di persone anche abbastanza adirate che, credendo di parlare con il proprietario della concessionaria, pretendevano risposte inerenti alle loro autovetture e agli anticipi versati.

L’uomo del tutto estraneo viene anche minacciato. Stanco di ricevere insulti da sconosciuti, decide di contattare la Tim per farsi cambiare il numero di casa, e questa volta chiede che sia un numero mai usato in precedenza. Disattivato un numero, ne viene attivato subito uno nuovo, o quasi. Infatti anche il seguente è tutt’altro che nuovo di zecca, apparteneva a una pizzeria che si trovava in un paese poco lontano, Piediripa, ormai chiusa. Le richieste cambiano ma la situazione forse peggiora anche. Adesso a chiamare, soprattutto dalla sera a notte fonda, sono i clienti della pizzeria che desiderano ordinare pizze, arancini, focacce e bibite. Qualcuno addirittura vuole prenotare un tavolo. E, si sa, le pizzerie e i ristoranti lavorano fino a tardi. Le telefonate quindi si susseguivano anche fino all’una o alle due di notte.

Come se questo disguido non bastasse a fare saltare i nervi del signore, a fine mese la Tim spedisce non una, ma ben due bollette al malcapitato cliente. Il primo numero telefonico, quello per intenderci della concessionaria, non era stato del tutto disattivato. Ovviamente non per colpa della Tim ma del signore stesso che aveva sbagliato a compilare la richiesta. A questo punto esasperato decide di denunciare la Tim e si rivolge al Giudice di pace di Macerata.

Il gestore telefonico viene così condannato a risarcire l’utente di 700 euro per tutti i problemi che ha provocato e dovrà anche accollarsi le spese di giudizio, 449,50 euro più Iva.

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