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Schettino chiede patteggiamento, ma la procura dice no

Cinque imputati hanno patteggiato. Per Schettino la Procura di Grosseto ha detto no

Schettino chiede patteggiamento, ma la procura dice no

Durante lo svolgimento dell’udienza preliminare sul naufragio della nave Costa Concordia la difesa di Francesco Schettino ha chiesto di patteggiare la pena, proponendo 3 anni e quattro mesi. Ma la Procura di Grosseto ha detto no, ammettendo il patteggiamento, invece, per gli altri cinque imputati. "Abbiamo chiesto anche noi il patteggiamento dopo che gli altri cinque imputati hanno formalizzato le loro richieste - ha riferito Francesco Pepe del collegio difensivo di Schettino - evidentemente ci sono due pesi e due misure, Schettino a questo punto rischia di essere l’unico processato. Aspettiamo la decisione del gup".

Gli imputati che hanno chiesto il patteggiamento, avendo raggiunto un accordo con la procura per l’applicazione della pena, sono Ciro Ambrosio, Silvia Coronica, Jacob Rusli Bin, Manrico Giampedroni e Roberto Ferrarini. Alla notizia dell'accoglimento della richiesta in aula, al Teatro Moderno di Grosseto, si è sentito un boato e le parti civili hanno urlato "vergognoso". Uno dei legali di parte civile, l'avvocato Daniele Bocciolini, ha parlato di "offesa alle vittime". Il gup Pietro Molino ha interrotto l’udienza rinviandola al 16 maggio.

Difesa Schettino: non ci fu abbandono della nave

"Faremo accertare in modo inequivocabile che il comandante Francesco Schettino non poteva più rimanere a bordo della nave nelle condizioni in cui si trovava" nelle varie fasi del naufragio della Costa Concordia, ha detto uno dei difensori di Schettino, l’avvocato Francesco Pepe, sottolineando che "l’accusa di abbandono è una cosa assurda".

L’avvocato Pepe ne ha parlato anche rispetto alle richieste di nuovi accertamenti che la difesa di Schettino proporrà nell’udienza preliminare: "La scatola nera - ha detto - ci ha dato delle perle che permetteranno di portare avanti una difesa strutturata. Tra queste perle - ha continuato - l’errore del timoniere che non capì gli ordini del comandante Schettino" contribuendo al naufragio.

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