Cronache

Sciopero insegnanti, proteste in tutta Italia. Fedeli: "Convocheremo parti"

Ministro Fedeli: "Appena arrivano le risposte dell'Avvocatura generale troveremo le soluzioni e gli strumenti più idonei"

Sciopero insegnanti, proteste in tutta Italia. Fedeli: "Convocheremo parti"

È il giorno dello sciopero degli insegnanti della scuola dell'infanzia e primaria. Le manifestazioni, che stanno coinvolgendo migliaia di persone, hanno creato molti disagi nel giorno del ritorno a scuola dopo le vacanze natalizie.

Lo sciopero nazionale è stato indetto per protestare contro la decisione del Consiglio di Stato di negare ai maestri precari con diploma magistrale conseguito fino al 2001/02 di essere presenti nelle GaE. "Volevamo dare un segnale forte al Ministero - ha affermato Chiara Pozzetto, portavoce Anief Lazio - e credo che oggi ci siamo riusciti. Molte scuole sono rimaste chiuse. I diplomati magistrali sono con noi in piazza e oggi si deve prendere una posizione definitiva".

Le manifestazioni si stanno svolgendo in diverse città da Nord a Sud. "La protesta - ha spiegato l'Anief con una nota - nasce per sostenere la richiesta inoltrata al governo di adottare un decreto legge urgente che riapra per la terza e ultima volta le graduatorie a esaurimento (GaE) per il personale docente abilitato e confermi nei ruoli i docenti già assunti con riserva. Così da garantire la continuità didattica ma anche l'assunzione per merito, la parità di trattamento, la ragionevolezza nell'incontro tra domanda e offerta di lavoro nei due ambiti scolastici".

La risposta del ministro

"Come abbiamo detto a tutti i sindacati, appena arrivano le risposte dell'Avvocatura generale dello Stato immediatamente convochiamo le parti e troveremo le soluzioni e gli strumenti più idonei", ha dichiarato il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli.

Il garante

La proclamazione dello sciopero "non è conforme alla legge". Lo ha affermato l'Autorità garante degli scioperi in una nota. In particolare, secondo l'Authority, "risulta violata la regola del preavviso di quindici giorni e il mancato tentativo di conciliazione presso il ministero, trattandosi di motivazioni diverse da quelle avanzate dalla sigla Saese, che per prima ha proclamato lo sciopero".

Pertanto, conclude il Garante, "nel corso della prossima seduta, l'Autorità valuterà l'apertura del procedimento, per l'irrogazione delle relative sanzioni".

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