"100 mila persone in più, più soldi per gli insegnanti, il merito nella valutazione e una diversa organizzazione basata sull’autonomia. I governi che ci hanno preceduto hanno tagliato, noi mettiamo più soldi. Tanti. Perchè per noi investire nella scuola è investire nel futuro".
Lo scrive Matteo Renzi nella sua enews. Poi arriva la stoccata per chi non condivide la sua riforma: "Chi è contrario cerca di bloccare la riforma in Parlamento con migliaia di emendamenti, per impedirne l’approvazione, salvo poi accusare il governo di non voler fare le assunzioni. Non siamo noi che vogliamo fermarci, ma le assunzioni hanno senso solo se cambiamo la scuola, se c’è un nuovo modello organizzative", aggiunge il premier. Secca la risposta dei sindacati: "Alla vigilia della ripresa della discussione parlamentare, abbiamo chiesto che il Governo, dando seguito agli impegni assunti, ci convochi per aprire in tempi rapidissimi un confronto vero con le rappresentanze sociali, garantendo comunque subito le assunzioni tramite decreto". È quanto si legge in un comunicato unitario dei segretari generali della Cgil, Susanna Camusso, della Cisl Annamaria Furlan, della Uil Carmelo Barbagallo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.