Ventimiglia - Il sito archeologico dei Balzi Rossi, al confine italo-francese di Ventimiglia, festeggia l'8 marzo con una singolare scoperta: dopo circa 150 anni, infatti, la sepoltura originariamente battezzata "Uomo di Mentone", si è appreso che in realtà apparteneva a una donna. Per la precisione alla "Donna di Caviglione".
Lo studio che ha portato a questa scoperta è del 2016, ma la notizia al grande pubblico viene divulgata soltanto ora, alla presentazione del riallestimento del Museo Preistorico dei Balzi Rossi. "Il 26 marzo del 1872 - spiega Antonella Traverso, direttore del Museo - gli scavi guidati da Emile Riviere mettono alla luce una sepoltura di quello che sino ad oggi era stato chiamato 'Uomo di Mentone'. La sepoltura viene trasferita a Parigi, dove è conservata presso l'Institut del Paleontologie Humaine e ai Balzi Rossi resta il calco della stessa". Prosegue: "A sorpresa, i recenti studi dell'équipe internazionale guidata dal Professore Henry del Lumley, hanno ribaltato le informazioni sino ad oggi ritenute valide".
La sepoltura, caratterizzata da una cuffia formata da conchiglie e denti di cervo e un corredo di ossa di cavallo, è quella di una donna di epoca gravettiana, ventiquattromila anni fa, di alta statura. Le indagini scientifiche hanno permesso di scoprire che morì in età avanzata per l'epoca: circa 37 anni.
L'ossatura, inoltre, riporta una ferita da difesa e attesta la gestazione di almeno un figlio. Per festeggiare questo evento, giovedì prossimo, il Museo aprirà ad ingresso gratuito a tutte le donne e sono previste diverse visite guidate, a partire dalle 15.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.