Sea Watch, Lerner: "Un disonore di Stato ​l'arresto della Rackete"

Gad Lerner va all'attacco e difende la capitana della Sea Watch: "Resterà la macchia di questo arresto"

Sea Watch, Lerner: "Un disonore di Stato ​l'arresto della Rackete"

Gad Lerner va all'attacco. Anche questa volta si schiera dalla parte dell'ong che con la capitana Carola Rackete ha imposto (con la forza) lo sbarco dei migranti a Lampedusa. I fatti parlano chiaro. Questa notte la Rackete, al comando della Sea Watch, ha ignorato più volte l'alt delle fiamme gialle e con la sua nave si è avvicinata alla banchina del porto di Lampedusa di fatto bloccando una motovedetta della Guardia di Finanza. Un gesto che ha fatto scattare per lei anche l'accusa di "tentato naufragio", un reato per cui è prevista una pena fino a 12 anni. Ma la Rackete a sinistra ha trovato applausi e "cori" di sostegno sui social da parte di Saviano, Vauro e tanti altri. Ma uno dei sostenitori più accesi di questa "pirata" 2.0 è Gad Lerner che non usa giri di parole e su Twitter afferma: "Per quanto lo si mascheri da atto dovuto, l'arresto della #Capitana della #SeaWhatch3 resterà una macchia indelebile di disonore a carico di uno Stato che calpesta il principio del soccorso in mare, fingendosi invaso da un equipaggio generoso e da migranti inoffensivi. #freeCarola".

Insomma per Lerner la Rackete non doveva essere arrestata. Peccato che proprio i militari della Guardia di Finanza hanno un parere diverso su questa vicenda. Proprio i finanzieri hanno raccontato quei "cinque minuti di terrore" nel porto di Lampedusa. "È stata un'azione criminale - raccontano fonti Gdf all'Adnkronos - la motovedetta è rimasta schiacciata sulla banchina. Se ci fosse stato maestrale come questa mattina sarebbe stata una tragedia.

Non sappiamo come sarebbe finita. I ragazzi hanno rischiato di morire". Parole che evidentemente non sono servite a calmare gli animi dell'ultrà Lerner che anche questa volta ha scelto di stare dalla parte sbagliata.

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