Cronache

Sesso e droga, chi è l'ex candidato nell'inchiesta su "Villa inferno"

Nei guai otto professionisti, ai domiciliari un ex candidato della Lega

Sesso e droga, chi è l'ex candidato nell'inchiesta su "Villa inferno"

Credo siano almeno sei anni che non ci sentiamo. Luca Cavazza, una delle otto persone coinvolte nell’inchiesta bolognese su droga e baby prostituzione, è stato tra i miei compagni di squadra a basket city. Allenamenti alla palestra Alutto in via dell’Arcoveggio, proprio dietro all’ippodromo cittadino, e partite di serie C nello stesso scenario: pochi spettatori sugli spalti e l’estrazione del Bingo che oltrepassava le mura dello stabile. Basta solo questo per poter dire “lo conoscevo”? Probabilmente no. Ma la cronaca non fa sconti e in questo benedetto mestiere ci si può trovare anche a scrivere articoli che forse si preferirebbe evitare.

Agente immobiliare, tifoso sfegatato della Virtus Bologna, altrettanto amore dedicato al Bologna calcio, Cavazza si avvicina alla politica nel 2016 tentando di conquistare un seggio in Consiglio comunale. Il problema è che l’anno prima in pieno agosto era andato a Predappio alla cripta di Mussolini. Non è il primo e non sarà neppure l’ultimo. Però scrisse su Facebook una frase che non passò inosservata ai cronisti che, in piena campagna elettorale, cercavano di sapere qualcosa di più sui candidati locali. “Tutto quello che fu fatto - scrisse - non potrà essere cancellato. A noi”. Esplose inevitabile la bufera, poi derubricata ad una goliardata: "Io sono di centrodestra, non di estrema destra - disse Luca - Non ti nego che per me Mussolini ha fatto delle cose buone, nel Ventennio. Ma quella era solo una visita in un luogo storico”. Dunque “nessuna apologia”. La cosa finì lì.

Dopo l’esperienza azzurra, Cavazza passa alla Lega che lo candida alle regionali nelle liste a sostegno di Lucia Borgonzoni. “Abbiamo girato per la città, per la provincia, incontrato persone di età differenti, persone che si sono ricredute, che credono nel cambiamento, persone esauste di essere parte di un sistema infrangibile”, scriveva su Facebook nei giorni caldi della campagna elettorale. Non andò benissimo, come noto. La Lega, dopo aver letto i capi di accusa contro gli indagati (a vario titolo: prostituzione minorile e produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti), ha preso le distanze da Cavazza che, incesurato, ora si trova ai domiciliari.

“Se colpevole, auspichiamo una pena esemplare”, dice il commissario leghista Andrea Ostellari, sottolineando però che non risulta tra gli iscritti al partito.

Più che alla politica, peraltro, la vicenda bolognese ruota attorno al mondo del tifo sportivo. Secondo chi indaga, infatti, è sugli spalti della pallacanestro che una 17enne sarebbe stata adescata nel presunto giro di droga, ‘fattanza’ e sesso. Secondo il Gip, ad "individuarla" sarebbe stato proprio Cavazza “presso il Paladozza, dove la stessa si era recata per assistere a una partita di basket”.

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