Quindi, oggi...

Sfregio Meloni a Speranza, Conte Che Guevara e il rave: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: il primo consiglio dei ministri del governo Meloni, la stretta sui rave party e le sparate di Letta

Il ministro della Salute uscente Roberto Speranza
Il ministro della Salute uscente Roberto Speranza

- Qualsiasi cosa si possa dire di Gianfranco Fini, e su questa rubrica l’altro giorno abbiamo detto che non potrà mai tornare in politica, una cosa bisogna ammetterla: come parla bene.

- Una cosa giusta Fini l’ha detta. Questa: tutti i democratici sono antifascisti, ma non tutti gli antifascisti sono democratici. Ed è tragicamente vero. “La sinistra dovrebbe riconoscere che l’antifascismo ha delle posizioni antidemocratiche”, ovvero non riesce a garantire libertà di parola e di rappresentanza politica a chi non la pensa come loro.

- Fini chiude la polemica sulla Fiamma nel simbolo di Fratelli d’Italia: “Si richiama al simbolo di AN, non a quello del MSI”. Fine. “Perché a me non mi avete chiesto di togliere la fiamma? Il legame col post fascismo si è chiuso con Fiuggi”. Perfetto.

- “La sinistra è grigia, non suscita più una speranza”. Ha ragione Gianfranco

- Dei ragazzini a Roma danno i calci in faccia a un senzatetto. Così, a caso. Poi venitemi a dire che non ci sono le “devianze”

- Gli studenti volevano impedire a Daniele Capezzone e a Fabio Roscani di Fratelli d'Italia di parlare? "Non è giusto ma la reazione così dura da parte delle forze dell'ordine mi ha fatto pensare. Mi ha ricordato tempi che non devono tornare”. Enrico Letta, ma sei serio? Quelli vanno a rompere le palle (termine tecnico per una normale manifestazione di sinistra) al prossimo e sarebbe la polizia a riportarci a “tempi che non devono tornare”? Ps: ovviamente quando al governo ci sono loro, i no green pass si possono picchiare eccome

- Questa storia delle Iuventa, la nave Ong che è sotto sequestro da cinque anni, è una cosa indicibile. Sia chiaro: ci ho scritto un libro sulle Ong, quindi di sicuro non sono un Fratoianni qualsiasi. Però non è possibile che un processo stia fermo in saecula seculorum per problemi vari, tra cui il fatto che il Tribunale non ha trovato un interprete adeguato. Ecco: stavolta sto dalla parte delle Ong perché peggio di tutto c’è solo il sistema della nostra Giustizia

- Salvini dice che sta lavorando per togliere burocrazia e mostra il “nuovo codice degli appalti”. Piccolo problema: è un tomo che manco Il Signore degli Anelli. Speriamo almeno sia scritto a caratteri grandi

- Due note sulla partita dei sottosegretari. La prima, è il fatto che alla fine della fiera Giorgia Meloni è riuscita nell’intento sia di tenere il punto verso gli alleati sia di soddisfarli un pochetto sulle caselle di sottogoverno. Vedremo quanto durerà l’equilibrio. Pure lei sa, e l’ha detto in conferenza stampa, che non sarà per sempre rosa e fuori

- Seconda nota è invece uno smacco, uno sfregio, uno sgambetto a Roberto Speranza. Dopo aver definito fallimentare il suo “modello” di lotta al Covid, e dopo aver avviato con Fdi le pratiche per una commissione d’Inchiesta, adesso Giorgia Meloni piazza Marcello Gemmato al dicastero della Salute per fare da aiutante a Orazio Schillaci. Direte: embé? Embè no, perché Gemmato non è solo il responsabile Sanità di Fdi, ma è anche il deputato che - insieme a Galeazzo Bignami (nominato viceministro) - ha promosse i ricorsi al Tar che hanno costretto Speranza a rendere noti il piano segreto e i verbali della task force del ministero. Insomma: il bello è che potrà mettere mano ai cassetti di viale Lungotevere Ripa 1. E chissà che non ne esca qualche interessante segreto

- Il primo Consiglio dei ministri del governo Meloni I direi è da promuovere. Anche la conferenza stampa, sebbene - fossi nel premier - cercherei di sorridere un po’ di più. Farsi amici i cronisti parlamentari, come insegna Mario Draghi, dà una marcia in più nelle polemicucce quotidiane

- Matteo Piantedosi pone fine ai rave party (si spera). Visto che ieri in questa rubrica eravamo stati cauti, oggi ci tocca fare i complimenti al neo-ministro che in meno di 24 ore ha chiuso il rave di Modena. Bravo lui, bene per noi

- Arriva un nuovo reato, ovvero l’invasione di terreni o edifici (pubblici o privati) se il fatto è commesso da più di 50 persone che si incontrano per un raduno da cui può derivare un pericolo per l’ordine o la salute pubblica. Bene. Quindi da domani solo rave party da 49 persone

- Tornano in servizio 4mila medici non vaccinati, una manna dal cielo per il sistema sanitario, una cosa assolutamente logica dopo tanti mesi di “punizione” per non essersi vaccinati. Va bene, hanno sbagliato: il vaccino è servito. Però resta il fatto che ormai sappiamo che chiunque si può infettare e trasmettere l’infezione, anche se immunizzato. Quindi ormai sono un pericolo solo per loro stessi. E liberi di esserlo. Ben venga la decisione del governo.

- Non ve le riporto neanche perché non ne vale la pena. Ma con le sue ultime posizioni sui fatti de La Sapienza e sul rave party, Giuseppi Conte sta prendendo una deriva da capopopolo che proprio non gli si addice. Ma come fai a fare il Che Guevara de noantri con la pochette e la dichiarazione dei redditi molto sostanziosa?

- Ho visto il video di una partecipante al rave party di Modena che aveva un moschettone al posto di un orecchino.

Ripeto: un moschettone al posto di un orecchino. Inqualificabile

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