«Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi», diceva Tancredi nel Gattopardo. Non aveva ragione soltanto dal punto di vista politico, ma anche alla luce del nostro rapporto con il Tempo, quella cosa che di fatto non c'è, ma che fa sentire i suoi effetti sul mondo intero. In altri termini, se vogliamo bloccare il Tempo in un'istantanea, cristallizzare, crioconservare l'oggi, occorre cambiare la nostra concezione del Tempo medesimo. Buttare via orologi e calendari e limitarci a prendere atto della realtà, dei segni visibili (o invisibili) del Tempo.
Forse il signor Emile Ratelband non ha letto il romanzo di Tomasi di Lampedusa, e forse non ha intrapreso la battaglia legale di cui ora diremo per liberare l'umanità dalle catene del Tempo, ma sicuramente è un pioniere che si sta avventurando verso la nuova frontiera della contemporaneità, il Paese Senza Vecchi. Il signor Emile Ratelband si appresta (è il verbo giusto, visto il tipo) a essere un arzillo settantenne. Per l'anagrafe olandese lo diventerà l'11 marzo prossimo, quando sicuramente spegnerà, senza nemmeno riempirsi come cornamuse i polmoni, le settanta candeline della torta, magari festeggiando insieme a una decina di ragazze scosciate e con il fisico da pallavoliste. Ed è proprio questo, per lui, il problema. No, non le ragazze, su quel fronte Ratelband si difende ancora alla grande, ma l'anagrafe, che lui considera un'istituzione ormai decrepita (lei sì) e da rottamare. O, almeno, da correggere, a beneficio del cittadino.
Anche Ratelband, che di mestiere fa l'imprenditore e che si definisce entertrainer, cioè qualcosa fra l'intrattenitore e l'allenatore, in materia di programmazione neurolinguistica, qualsiasi cosa ciò significhi, come tanti anziani nei ritagli di tempo smanetta con lo smartphone. E ogni tanto va su un sito ben noto ai chattatori-cuccatori della Rete. Ma, per sua stessa ammissione, quando dichiara alle potenziali partner di avere 69 anni, loro fanno scena muta o cambiano discorso. Allora che cosa ti combina, il buon Emile? Per prima cosa si sottopone a un accuratissimo check-up, al termine del quale i medici dichiarano: complimenti, lei è sano come un pesce, dimostra vent'anni di meno. E come seconda cosa presenta il lusinghiero certificato dei clinici... per l'appunto all'anagrafe della sua città, Arnhem. Visto? Non ho 69 anni, ma 49, quindi cambiatemi l'anno di nascita, s'inalbera. Ma quelli rispondono che proprio non si può, comporterebbe cancellare anche legalmente vent'anni della sua vita. Ah sì? E io vi denuncio, ribatte il Nostro. Detto, fatto.
Per
la decisione dei giudici si dovrà attendere un mesetto. Ratelband non ha fretta, anche perché la sua sicura sconfitta sarà, di fatto, una vittoria. E dimostrerà che il Tempo, diversamente dalla matematica, è un'opinione.
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