Cronache

Lo sfogo dei medici in tv: "No vax aggressivi, cosa fanno..."

Le minacce, l'aggressiità e la mancanza di fiducia stanno minando la tenuta psicologica del personale impegnato nella cura dei pazienti Covid

Lo sfogo dei medici in tv: "No vax aggressivi, cosa fanno..."

L'epidemia di coronavirus in Italia sta correndo a un ritmo elevatissimo. Il Paese è nel pieno della quarta ondata e gli ospedali iniziano a soffrire la pressione dei ricoveri in area medica e nelle terapie intensive. Gli esperti e i medici, ormai da settimane, evidenziano che la maggior parte dei ricoveri, soprattutto nelle terapie intensive, sono di pazienti no vax. Le telecamere di Cartabianca sono entrate in diversi ospedali italiani per capire la realtà della situazione, toccando con mano la situazione delle terapie intensive e l'umore dei medici. Il personale sanitario è allo stremo, dopo due anni di pandemia e di emergenza sanitaria il personale medico e infermieristico continua a lavorare a ritmi serrati ma, soprattutto, nelle ultime settimane è costantemente sotto attacco da parte dei pazienti no vax che rifiutano le cure, accusandoli e minacciandoli.

La diffusione di notizie fuorvianti in rete è una delle principali cause del clima di tensione che si respira nelle corsie ospedaliere, come denunciano anche i medici: "Qualcuno richiede farmaci veterinari, altri chiedono farmaci polivitaminici quindi, di fatto, dimostrano di non avere la fiducia che noi ci aspetteremmo che loro avessero nei nostri confronti". Ormai, anche il personale sanitario senza troppi giri di parole si lamenta dell'atteggiamento dei pazienti no vax e delle condizioni nelle quali sono obbligati a lavorare ottemperando alla loro missione.

"È bene dire le cose come stanno, siamo stanchi", dice uno di loro alle telecamere di Cartabianca. "Senza quella aggressività che sentiamo spesso nei nostri confronti... Perché se togliessero almeno questo, noi saremmo meno frustrati e questo lavorare tanto ci peserebbe un po' di meno", prosegue il medico. Altri suoi colleghi si sono detti obbligati a denunciare alla Digos episodi di minacce nei loro confronti, da parte dei pazienti o dei loro parenti, che imputano ai medici la responsabilità di aver danneggiato i polmoni mediante l'intubazione, che invece ha loro salvato la vita nei casi più gravi di infezione da Covid.

I casi di no vax che dopo aver attraversato i momenti più bui della malattia si pentono di non essersi vaccinati sono tanti. Ma sono altrettanto numerosi quelli che, invece, rivendicano la loro scelta di non aver ricevuto le dosi. Lo dimostra alle telecamere di Cartabianca una paziente ricoverata con l'ausilio dell'ossigeno, non vaccinata e non pentita della sua decisione: "Non sono vaccinata, non me la sentivo.

Mi spaventava il vaccino, non sono pentita. C'è tanta gente che ha già fatto tre vaccini e ha preso due volte il Covid", dice ai microfoni di Cartabianca con un filo di voce

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