Momenti di panico ieri pomeriggio nella casa di reclusione di San Gimignano (Siena), dove un detenuto tunisino ha dato letteralmente di matto.
Stando a quanto riferito da un’amareggiata nota rilasciata dall’Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria (Osapp), il fatto è avvenuto nell’area di media sicurezza.
Il nordafricano ha dato inzio alle sue intemperanze inghiottendo degli oggetti, come alcune batterie ed una piccola tronchesina per unghie. Lo straniero non deve aver considerato sufficienti allo scopo gli atti plateali appena compiuti dato che poco dopo, procuratosi un oggetto tagliente, ha cominciato ad infliggersi delle ferite.
“Per protestare contro le decisioni del consiglio di disciplina”, spiega l’Osapp, come riportato dal quotidiano “La Nazione”. La protesta, dunque, non si è conclusa neppure dopo i gesti autolesionistici. Non pago, il tunisino ha dato fuoco al letto presente nella sua cella ed in poco tempo l’intero locale è stato invaso dal fumo.
Tempestivo l’intervento del personale della struttura detentiva, accorso per sedare l’incendio. Tre agenti della della polizia penitenziaria, nella fattispecie, hanno accusato dei malori a causa dei fumi inalati e sono stati immediatamente accompagnati in ospedale.
“A rimetterci è soltanto la polizia penitenziaria. Unico baluardo della legalità nelle carceri, che come sempre paga un prezzo altissimo in termini di aggressioni e situazioni pregiudizievoli per l’ordine e la sicurezza penitenziaria.
È di tutta evidenza la necessità di dotare gli Agenti di idonei strumenti per poter intervenire nelle gravi situazioni pregiudizievoli per l’ordine e la sicurezza”. Queste le parole del segretario generale Osapp, Leo Beneduci, il quale ritiene che la situazione sia oramai alla totale deriva.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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