Cronache

Siena, prof esalta Hitler e il rettore chiede provvedimenti: "Vergognose esternazioni revisioniste"

Emanuele Castrucci, docente di filosofia all'ateneo di Siena, è finito al centro della bufera per aver "omaggiato" il dittatore nazista dal suo account social. Dopo diverse segnalazioni, la reazione dell'università toscana: "Tali affermazioni ci infangano"

Siena, prof esalta Hitler e il rettore chiede provvedimenti: "Vergognose esternazioni revisioniste"

Sul suo profilo Twitter pubblica sia in italiano, sia in inglese. Ma al centro dell'attenzione, sono finiti alcuni suoi post dedicati al dittatore nazista Adolf Hitler o a pensatori considerati antisemiti. Protagonista della vicenda è Emanuele Castrucci, che nella vita è professore universitario di filosofia del diritto e filosofia politica all'Università di Siena, che sul celebre social network ha scelto di riservare spazio a frasi appartenute alla tradizione nazista che non sono sfuggite agli altri utenti in rete.

I tweet e le polemiche

"Vi hanno detto che sono stato un mostro per non farvi sapere che ho combatutto i veri mostri che oggi vi governano e dominano il mondo", si legge in uno dei suoi tweet, pubblicato lo scorso 30 novembre dal suo account e corredato anche della foto in bianco e nero di Hitler, mentre osserva il paesaggio con vicino il suo pastore tedesco. Questo, però, è soltanto uno dei tanti messaggi che il professore dell'ateneo toscano ha dedicato alla tradizione nazista, facendo così scatenare un'accesa polemica. E, secondo quanto riportato da Fanpage, a chi lo contesta, il docente avrebbe risposto così: "I gentili contestatori del mio tweet non hanno compreso una cosa fondamentale: che Hitler, anche se non era certamente un santo, in quel momento, difendeva l'intera civiltà europea".

La posizione del rettore

Subito dopo la segnalazione dei post del professore da parte di alcuni utenti, è arrivata anche la risposta del rettore dell'università degli Studi di Siena. Francesco Frati, infatti, ha preso subito posizione e ha dichiarato: "Il professor Castrucci scrive a titolo personale e se ne assume la responsabilità. L'università di Siena, come dimostrato in molteplici occasioni, è dichiaratamente antifascista e rifugge qualsiasi forma di revisionismo storico nei confronti del nazismo".

I provvedimenti dell'ateneo

Ma la risposta del rettore dell'università toscana non ha comunque convinto numerosi utenti, che hanno trovato inaccettabile il fatto che un professore dell'ateneo potesse esprimersi in questi termini. E, nelle ultime ore, il rettore è tornato ad affrontare il tema, sottolineando l'urgenza e la volontà da parte dell'università di prendere dei provvedimenti: "Trovo vergognose le esternazioni revisioniste e neonaziste del professor Castrucci. Tali affermazioni infangano il nome di USiena, che ho intenzione di difendere. Ho dato mandato agli uffici di attivare i provvedimenti conseguenti alla gravità del caso".

L'esposto in procura

Intanto, questo pomeriggio, parte dall'università di Siena un esposto alla procura della Repubblica sulle affermazioni del docente di filosofia. "Di questo esposto ho già preavvisato il procuratore Salvatore Vitello per segnalare questo caso", ha dichiarato il rettore Frati. Nell'esposto, di cui si stanno occupando in queste ore i legali dell'ateneo toscano, si farà riferimento alla legge in vigore, in particolare nella parte in cui si prevedono pene per chi fa propaganda di teorie che negano la Shoah e i crimini di genocidio contro l'umanità. Questa mattina, a seguito delle numerose polemiche emerse dopo la segnalazione dei tweet di Castrucci, Frati ha parlato dell'episodio con il prefetto della città toascana, Armando Gradone, e con le autorità di polizia. Nel primo pomeriggio di oggi è stata convocata una riunione straordinaria del Senato accademico per discutere sulle decisioni da prendere.

Il prof si appella alla libertà di pensiero

E a qualche ora dalla bufera generata dai suoi post, raggiunto dal Corriere della Sera, Castrucci si è difeso dicendo di essersi limitato a "esprimere un giudizio storico personale", avvalendosi, al di fuori della sua attività didattica, "del principio di libertà di pensiero, tutelato costituzionalmente". Ma nel frattempo, l'università chiede il suo licenziamento e il tweet contestato è stato rimosso.

Fioramonti: "Frasi inaccettabili"

Ma sulle parole del docente su Twitter è subito intervenuto anche il ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, che ha dichiarato: "Ho avuto modo di vedere queste frasi, questi post e sono incresciosi a mio parere, sono davvero inaccettabili dal punto di vista della nostra Costituzione". In mattinata, il ministro ha parlato anche con il rettore dell'ateneo di Siena, che gli ha confermato l'intenzione dell'università di attivarsi con provvedimenti contro il comportamento del professore. "L'università deve tutelarsi dal punto di vista dell'immagine e deve fare anche in modo di attivare i canali canonici, regolari, per prendere provvedimenti qualora si profili un reato", ha chiarito il ministro. "La Costituzione è molto chiara sulla questione dell'apologia del fascismo", ha continuato Fioramonti, "Esistono opinioni e opinioni, però sempre nei limiti del dettato costituzionale. Non sono un costituzionalista, tantomeno un legale, ma la libertà di pensiero si esercita nei limiti imposti dalla legge e dalla Costituzione, quindi la Costituzione ci imponei dei limiti, la libertà di pensiero ovviamente va esercitata e tutelata all'interno di quei limiti e starà alla magistratura e alle istituzioni competenti verificare se quei limiti sono stati superati".

La denuncia del presidente Rossi

A poche ore dalla bufera, anche il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, è voluto intervenire sul caso, dando mandato all'avvocatura regionale di "denunciare per apologia di fascismo il signor Emanuele Castrucci, fino a oggi, docente all'università di Siena". Rossi ha poi spiegato che la Costituzione italiana è antifascista e ha aggiunto: "Chi compie apologia di nazismo e fascismo delegittima la nostra Carta, nata dalla Resistenza.

E il fatto è ancora più grave se a tradire la base del nostro diritto, della nostra convivenza civile, è un cittadino a cui sono affidate funzioni pubbliche cui deve adempiere con disciplina e onore".

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