Fallito "l'assalto" di Casarini: archiviata la querela al sindaco

Roberto Di Stefano aveva criticato una raccolta fondi, sostenendo che c'è un legame tra ong e clandestini. I fatti gli hanno dato ragione

Fallito "l'assalto" di Casarini: archiviata la querela al sindaco

La querela di Luca Casarini a Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni, si è risolta con un nulla di fatto. Il tribunale di Palermo ha deciso di archiviare il procedimento. Con una sentenza lunga tre pagine, il giudice ha ritenuto infondate le accuse di Casarini a Di Stefano, che oggi esulta per questa decisione.

"Il giudice del Tribunale di Palermo ha archiviato la querela che Luca Casarini, leader dei no-global al G8 di Genova e già indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aveva presentato contro di me semplicemente perché avevo fatto notare che un oratorio non fosse il luogo più adatto per fare politica", scrive Roberto Di Stefano in un post del suo profilo Facebook. Un procedmento durato quasi due anni, intentato da Luca Casarini dopo le dichiarazioni di Roberto De Stefano in merito a un evento organizzato nell'oratorio di una parrocchia di Sesto San Giovanni per effettuare una raccolta fondi in favore della Ong Mediterranea Saving Humans per i migranti.

Le parole di Roberto Di Stefano, per Luca Casarini, erano gravemente lesive del suo onore e reputazione. Ma, dopo aver attentamente letto le carte, ascoltato il sindaco e valutato la situazione, il giudice per le indagini preliminari ha stabilito di ricorrere all'archiviazione per il procedimento perché, come si legge nell'ordinanza di archiviazione, "le espressioni utilizzate dal sindaco di Sesto San Giovanni per descrivere l'operato della ong Mediterranea Saving Humans e dei suoi attivisti appaiono penalmente irrilevanti, in quanto scriminate dal diritto di critica politica". Inoltre, sempre nell'ordinanza di archiviazione, il giudice ha sottolineato che le parole di Roberto Di Stefano "non configurano una 'gratuita aggressione' della reputazione della ong né tantomeno del querelante, quanto piuttosto l'esternazione di un'opinione".

Roberto Di Stefano nel suo post su Facebook chiude con un commento: "Esprimere una propria

opinione non è reato e continueremo a batterci contro il business dell’immigrazione irregolare senza alcun bavaglio. Piaccia o meno alla sinistra: questa si chiama democrazia e libertà di opinione".

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