Coronavirus

Elenco, "panchina" e penalità: cosa cambia per AstraZeneca

Per accelerare e recuperare il tempo perso si pensa a una campagna d'informazione con testimonial eccellenti. Spunta anche il meccanismo di "punizione"

Elenco, "panchina" e penalità: cosa cambia per AstraZeneca

AstraZeneca è "sicuro ed efficace". Nel pomeriggio di ieri è arrivata la tanto attesa presa di posizione dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema), che dopo lo stop preventivo ha confermato fiducia nel vaccino in questione. Dunque da oggi ripartiranno le somministrazioni dell'antidoto che ha subito una sospensione di 4 giorni a causa di sospette reazioni: appena il Comitato per i farmaci ad uso umano rilascerà il proprio parere, l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) procederà a revocare il divieto d'uso di AstraZeneca e di conseguenza consentirà di riprendere una completa campagna vaccinale verso le ore 15. Ma ora non c'è tempo da perdere: bisogna accelerare su questo fronte e recuperare i giorni che hanno inevitabilmente rallentato la corsa contro il Coronavirus. Per questo c'è già un piano ben preciso contro i diffidenti.

Il piano pro-AstraZeneca

La strategia per riprendere a pieno ritmo le somministrazioni prevede dei punti cardine ben precisi: un sistema di panchina per sostituire in corsa chi non dovesse presentarsi dopo la prenotazione; un meccanismo di penalizzazione che "condannerà" chi rifiuta AstraZeneca ad aspettare gli ultimi giorni delle vaccinazioni (fine 2021); una campagna informativa per sensibilizzare i cittadini e spingerli a capire che tutti i vaccini sono sicuri. Non sarà però affatto facile recuperare la fiducia dei cittadini che avevano riposto grandi aspettative verso la scienza e ora si sono visti avviliti dopo lo stop arrivato nei giorni scorsi. "Attraversare la strada è molto più rischioso che vaccinarsi con AstraZeneca", è il messaggio che il professor Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana malattie infettive, vuole far passare.

Il sistema di panchina

Il timore è sotto gli occhi di tutti: una notevole mole di italiani che decide di fare un passo indietro e non sottoporsi alla somministrazione dopo il polverone alzato. La macchina così si incepperebbe e i ritardi si prolungherebbero in maniera piuttosto pericolosa. L'imperativo per evitare tutto ciò è il seguente: avere sempre qualcuno da vaccinare. Per questo diverse Ragioni si stanno preparando a un piano di overbooking per sostituire chi eventualmente non si dovesse recare al centro vaccinale nonostante la prenotazione effettuata. Parallelamente, come riporta Il Messaggero, ci sarebbe un meccanismo di penalizzazione: chi non si presenta dovrebbe aspettare la fase finale della campagna di vaccinazione.

La campagna informativa

Il tema che si vuole far filtrare è che tutti gli antidoti, da AstraZeneca a Pfizer passando per Moderna, sono sicuri. In tal senso la forzista Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali, è stata chiara: "Serve una campagna di comunicazione per riprendere le somministrazioni a pieno regime". Per questo si potrebbe puntare su una potente campagna informativa per scoraggiare le rinunce e convincere quante più persone possibili a sposare la causa del vaccino, magari anche con il ricorso a dei testimonial. Giovanni Toti, governatore della Liguria, ha detto di essere pronto a vaccinarsi con AstraZeneca e ha avanzato una proposta: "Mi auguro che nelle prossime ore tutte le istituzioni, a partire dal presidente del Consiglio e i ministri, lo facciano per dare una dimostrazione pubblica di fiducia nella scienza".

Stando a quanto riporta La Repubblica, potrebbe nascere una maxi campagna pubblicitaria con lo slogan "Mi vaccino perché..." coinvolgendo famosi personaggi della cultura, del cinema, dello sport, della musica e dell'informazione. L'intento è di affievolire le incertezze dei cittadini grazie alle spiegazioni che i volti renderanno noti nella propria comparsa. I testimonial di eccezione potrebbero essere Francesco Totti e Valentina Vezzali, neo sottosegretaria con delega allo Sport.

Il timore proteste

Il professor Pier Luigi Lopalco non si è nascosto, sottolineando che quando si inizierà a vaccinare gli under 79 e nei frigoriferi si avranno AstraZeneca, Moderna e Pfizer "casualmente avverrà la scelta sul prodotto da usare per un singolo cittadino". Inoltre l'assessore alla Sanità in Puglia ha avvertito sulle insidie che questo potrebbe innescare, come ad esempio le proteste e le recriminazioni da parte di chi non vorrà farsi somministrare AstraZeneca.

"Bisogna spiegare bene che questi vaccini sono tutti affidabili, anzi AstraZeneca offre una più precoce protezione con la prima dose rispetto agli altri", ha concluso Lopalco.

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