Negato a Sollecito il risarcimento per ingiusta detenzione

La Cassazione conferma la sentenza, ma la difesa prepara il ricorso in Europa

Negato a Sollecito il risarcimento per ingiusta detenzione

Sono le "affermazioni menzognere e contraddittorie" la ragione per cui a Raffaele Sollecito è stato negato il risarcimento per ingiusta detenzione nel caso sull'omicidio di Meredith Kercher. Parole che hanno "trovato smentite puntuali sotto ogni aspetto" e pertanto bastano a dire "no" ai 500mila euro chiesti e già negati dalla Corte d'Appello.

Il ricorso presentato alla Cassazione non ha portato a un rinvio della sentenza in secondo grado, ma piuttosto a una conferma della decisione già presa, che nega la cifra che Sollecito chiedeva per i quattro anni trascorsi in carcere prima dell'assoluzione in via definita arrivata nel 2017.

Un "no" che non ferma la difesa del giovane, che annuncia: "Faremo ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo - ha già detto

Giulia Bongiorno - . Dalle motivazioni emerge che non si è tenuto conto che nel processo sono state annientate le garanzie difensive proprio in occasione delle dichiarazioni utilizzate dalla corte per negare il risarcimento".

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