Solo i trucchi possono sconfiggere Milano-Cortina

Solo i trucchi possono sconfiggere Milano-Cortina

Si dice che alla vigilia siamo favoriti, ma anche che un pronostico sia proprio impossibile. E se alla fine per l'asse di ferro Milano-Cortina sarà una Losanna nell'alto dei cieli, lo sapremo solo questa sera alle 18. Quando, contando sulla proverbiale puntualità degli svizzeri, ci sarà tempo per ringraziare. O magari inveire, se quello che viene unanimemente descritto come il miglior dossier di candidatura all'edizione 2026 dell'Olimpiade d'inverno, fosse sconfitto dai soliti magheggi di una diplomazia dello sport troppo spesso così infiltrata dalla geopolitica o - ancor peggio - dagli interessi più semplicemente economici. Speriamo davvero che non finisca così, perché mai come questa volta l'Italia (perché non dobbiamo dimenticare che a correre è l'intera Italia e non solo Lombardia e Veneto) ha fatto davvero tutto il possibile. Una straordinaria collaborazione tra governatori (Attilio Fontana e Luca Zaia) e sindaci (Giuseppe Sala e Gianpietro Ghedina), il cui non appartenere agli stessi partiti è diventato addirittura un valore aggiunto perché ha coinvolto nello sforzo tutte la parti politiche. E poi l'intervento «tecnico» del Coni con l'abilissimo Giovanni Malagò e l'appoggio del governo con il sottosegretario Giancarlo Giorgetti che ha stretto la borsa dei finanziamenti, ma ha garantito tutta la copertura politica necessaria. E questo per il leghista, nonostante i capricci degli alleati di governo «grillini» con le ritrosie e poi la defezione di Torino per l'imbarazzo della sindaca Chiara Appendino forse troppo timorosa di scontentare la base 5Stelle, quella della decrescita felice e intossicata o addirittura sovrapposta ai violenti dei movimentisti No Tav. Un insolito per l'Italia meccanismo perfettamente costruito che non meriterebbe di essere sconfitto da accordi sottobanco o soltanto perché il tandem Stoccolma-Aare ha già perso sette volte e magari ora vorrebbe chiedere compensazione al Cio delle passate sventure. Ma essere i migliori può contare poco, come sa bene Milano ancora scottata per avere perso l'Ema, l'agenzia europea del farmaco, in uno sciagurato sorteggio dopo che i voti erano stati pari. Lì qualche errore era stato fatto, oggi no. Anche perché con un'Expo da marcia trionfale, Milano e l'Italia hanno già ben dimostrato di cosa sono capaci, rilanciando una città e l'intera Italia che si sono parecchio arricchite nell'immagine e nei punti di Pil.

Ancora oggi e per gli anni a venire, grazie all'onda lunga delle copertine dei giornali di tutto il mondo, i turisti e gli investitori stranieri continuano a rimpinguare le casse di questo nostro sventurato, ma estroverso Paese. Per cui oggi sportivi e non sportivi, nordisti e sudisti, sarà bene tifare tutti Milano-Cortina. Anzi, Italia. E voi, cari delegati del Cio, siate davvero olimpici. E non fate scherzi.

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