Cronache

Souad voleva essere libera: uccisa per questo

Il delitto sarebbe stato premeditato, dettato dalla gelosia e da una questione economica

Souad voleva essere libera: uccisa per questo

I giudici non avrebbero dubbi sulla morte di Souad Allomi, la giovane 28enne scomparsa nel nulla la notte tra il 3 e 4 giugno del 2018 in via Milano, a Brescia, dove viveva con i figli. Strangolata, uccisa, nascosta in un sacco e poi portata chissà dove. Unico imputato Abdelmjid El Biti, l’ex marito marocchino 51enne di Souad. Per lui una sentenza di condanna all'ergastolo, con dati probatori a dir poco schiaccianti, come scritto nelle motivazioni della sentenza dal presidente della Corte d'Assise Roberto Spanò. I giudici sono convinti che mai Souad si sarebbe allontanata volontariamente abbandonando i propri figli, "l'amore tra genitori e figli è un qualcosa di indissolubile, pur non potendo operare nel processo come presunzione assoluta è destinata ad assumere una capacità inferenziale pressoché insuperabile. Essa si erge, dunque, come un macigno sulla sorte processuale dell' imputato, dovendosi escludere in radice ogni spiegazione alternativa in grado di invalidare l' ipotesi accusatoria”. Queste le motivazioni che hanno condannato l’ex marito all’ergastolo con isolamento diurno per diciotto mesi.

Gelosia e soldi i motivi dell'omicidio di Souad

La gelosia potrebbe essere uno dei motivi scatenanti dell’omicidio. Un’amica di Souad aveva raccontato di aver sentito più volte El Biti minacciare di morte la donna, qualora l’avesse trovata con un altro uomo. Un altro motivo potrebbe però essere di natura economica. Si legge ancora “El Biti covava profondi motivi di risentimento nei confronti di una donna che intendeva liberarsi dalla morsa tirannica ispirata da una sottocultura retrograda. Stava per avvicinarsi il momento della resa dei conti, in quanto gli era stato richiesto il pagamento degli arretrati non versati (10mila euro) per il mantenimento dei famigliari”.

Strangolata perchè voleva essere libera

Il medico legale Andrea Verzeletti aveva detto che la vittima poteva essere stata strozzata, prova di questo sarebbero i segni ritrovati sulle braccia dell’uomo. Secondo il medico “le ecchimosi di natura genericamente contusiva erano sicuramente compatibili con l'energica pressione da parte delle dita di una mano. Le escoriazioni erano a loro volta compatibili con l'azione delle unghie che graffiano. Le une e le altre, dunque, potevano essere ricondotte all' azione di una vittima che tenta di difendersi da uno strozzamento”.

Prima dell’omicidio El Biti aveva mandato alcuni messaggi molto espliciti alla donna. Inoltre si era dimostrato lucido, il che fa pensare a un delitto pensato nei minimi particolari e quindi premeditato. Di questo sarebbe anche prova il fatto che il 51enne si era preoccupato di spegnere il telefono fino al giorno dopo, per non essere rintracciato. Oltre ad aver percorso in auto solo strade prive di rilevatori di targa. Un

html" title="video lo incastra" data-ga4-click-event-target="internal">video però lo aveva incastrato.

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