Spagna, dopo 30 anni torna la diftertite

Un bambino di 6 anni non vaccinato residente ad Olot, nella provincia di Girona, è risultato positivo per una difterite tossicogenica all’analisi molecolare Pcr e al test di Elek

Spagna, dopo 30 anni torna la diftertite

Torna la difterite in Spagna: a distanza di quasi 30 anni dall’ultimo caso, un bambino di 6 anni non vaccinato è risultato positivo ai test. A segnalare il caso è la Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps), sottolineando che nel Paese in cui l’ultima segnalazione risaliva al 1986: nei giorni scorsi un bambino di 6 anni non vaccinato residente ad Olot, nella provincia di Girona, è risultato positivo per una difterite tossicogenica all’analisi molecolare Pcr e al test di Elek.

Al momento della diagnosi, la Spagna ha inviato all’Organizzazione mondiale di Sanità e agli Stati membri dell’Unione Europea una richiesta urgente di antitossina difteritica. "Il piccolo paziente è stato trattato con un siero proveniente da un Paese non Ue. Il bambino, trasferito in un ospedale specializzato a Barcellona, rimane in gravi condizioni - prosegue la Sipps - Questo recente fatto di cronaca, ha fatto emergere non solo i rischi del rifiuto della vaccinazione di un bambino da parte dei genitori, ma anche altri rischi che paradossalmente derivano dalla riduzione dei casi di difterite, indotta dall’elevata copertura vaccinale: alcuni bambini non sono vaccinati, la rarità dei casi può ritardare la diagnosi clinica della malattia, le limitazioni nelle capacità diagnostiche possono ritardare la conferma di laboratorio, la mancanza di Dat immediatamente disponibile può ritardare l’inizio della terapia.

"Tutti questi fattori - sottolinea Luciano Pinto, vice presidente Sipps Campania - rischiano di compromettere il precoce riconoscimento e la gestione dei casi di difterite, in cui il fattore tempo gioca un ruolo decisivo: sebbene la maggior parte dei decessi si siano verificati in Paesi dove la malattia è endemica, i tassi di letalità sono stati più alti in quelli in cui non è
endemica e dove la scarsa familiarità con la malattia può portare a ritardi nella diagnosi e nel trattamento".

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