Quando la musica si identificava con il rock, rivoluzione di ritmo e stile di vita, il fotografo americano Jim Marshall documentava al meglio il fermento di un'epoca che ha travolto passioni e lasciato un segno indelebile. La mostra «Like a Rolling Stones», in programma da oggi nelle sale della Galleria Leica di Milano in via Mengoni 4, raccoglie una selezione di scatti del maestro dell'obiettivo statunitense, capace di immortalare con la sua macchina Leica, tra gli anni Sessanta e Settanta, tutti i più grandi artisti della scena mondiale, con un occhio di riguardo per Mick Jagger e compagni.
Grazie ai suoi profondi legami di amicizia con la leggendaria band, Marshall è riuscito a ritrarli in situazioni particolari e momenti unici. Non solo nei concerti, ma soprattutto istanti privati come le pause prova, il backstage o durante la vita quotidiana.
Jim Marshall nasce nel 1936 e si forma nel Fillmore district di San Francisco, culla del rock, sede di festival e location per memorabili show. Già da ragazzo si appassiona all'ambiente musicale iniziando a frequentare i locali di North Beach, mentre pochi anni dopo riprende gli artisti che si alternano in performance live sul palcoscenico di club o affollati concerti. Ma risalta subito l'insolito stile per il periodo, fatto di scatti spontanei e in luce ambiente. È stato l'unico fotografo ammesso all'ultimo concerto dei Beatles in California, e soprattutto ha seguito per anni i Rolling Stones nei tour in giro per il mondo, accompagnandoli come amico personale piuttosto che professionista del'obbiettivo, vivendo insieme a loro momenti pubblici e intimi senza mai tradire la fiducia.
In quel periodo Marshall è riuscito a creare un corpo di lavoro capace di trasmettere nelle immagini la personalità di Mick Jagger o Keith Richard più che l'ego del fotografo. E c'è chi addirittura ha definito i suoi scatti «musicali», tanto riuscivano a entrare nell'atmosfera. Un aspetto, però, piaceva da morire ai Rolling Stones: durante il lavoro Marshall non forniva indicazioni, né consigli, se non naturalezza ed espressività. Nessun parrucchiere nei camerini o truccatore è presente sul set, mentre la macchina fotografica diveniva complice di una storia narrativa. Scrutando le immagini in mostra si torna indietro con la memoria di oltre quarant'anni, con le foto di Mick Jagger e soci alle prime esperienze oppure alla soglia dei trent'anni, tra sale registrazioni, motorhome e totale relax.
Per celebrare degnamente la retrospettiva milanese sono previste nelle prossime settimane eventi a tema, aperitivi o presentazioni aperte ai fan. L'appuntamento clou è in calendario giovedì all'interno della Galleria con una serata organizzata assieme al magazine Rolling Stone .
L'iniziativa mira a realizzare un dialogo creativo tra il pianeta della fotografia e l'universo musicale sfruttando la potenzialità della comunicazione digitale e l'effetto immediato dei social network. Un progetto rivolto ai giovani, che avranno la possibilità di visitare la mostra, a ingresso gratuito, fino a sabato 11 aprile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.