Gli spazzini della rete che cancellano le foto osè e salvano la faccia

Gli spazzini della rete che cancellano le foto osè e salvano la faccia

C'è il politico indagato ma assolto, c'è l'ex soubrette che - ormai mamma - vuole cancellare le sue foto osé. C'è il commercialista con trascorsi di bancarotta fraudolenta o il medico diffamato che vuole ricostruirsi una carriera. Tutti chiedono la stessa cosa: «Salvatemi la faccia».

Perché la reputazione sul web, specchio pubblico di quel che siamo, vale più di tutto. Se è intaccata, siamo finiti, non solo sui social ma nella quotidianità lavorativa e reale. Perché tutto ciò che viene pubblicato on line lascia una traccia indelebile e diventa un'ombra scomoda di cui sembra impossibile liberarsi. Per questo sono sempre più diffuse (ma ancora poche in Italia) le agenzie che si occupano di ripulire la nostra immagine on line, di ridarle dignità e di rendere presentabili i nostri profili.

CHI SONO GLI SPAZZINI

Gli «spazzini» della rete sono professionisti di quella che sempre più si sta imponendo come una nuova specializzazione: l'ingegneria reputazionale, un mix di competenze legali, informatiche e psicologiche.

In Italia al momento esiste una sola società, la iRecovery, dove staff di avvocati e di super tecnici del computer lavorano fianco a fianco. Si occupa soprattutto di ridare dignità a chi è vittima di errori giudiziari, e magari per anni è stato definito «mostro» dai social pur essendo innocente. Oppure «assolve» dalla graticola della rete chi, nella realtà, ha già scontato la pena a cui era stato condannato ma resta perennemente colpevole sulle pagine web, senza appello né cassazione. Le altre agenzie offrono un servizio più tecnico che forense. Ma a volte, pur non arrivando a poter cancellare le notizie infanganti, si rivelano molto più rapide di una causa legale che fa leva sul diritto all'oblio. «Anche se non possiamo far sparire dalla rete le immagini o le informazioni che i clienti vorrebbero oscurare - spiega Pietro Mencone, responsabile di Clean Agency di Bologna - abbiamo i nostri metodi per non farle più comparire nelle prime pagine di Google ma per farle slittare nelle ultime. Se ad esempio un commercialista non vuol far sapere dei suoi trascorsi di bancarotta fraudolenta, noi creiamo pagine web che raccontano di altri aspetti della sua vita. E così con il suo nome realizziamo un sito sulla sua attività, uno sul suo hobby della pesca, uno sul premio vinto a un torneo di tennis di anni prima, e così via. In sostanza aggiungiamo confusione alla confusione che già c'è sul web, con siti fake che gli ripuliscono l'immagine».

I COSTI

Ripulirsi la faccia on line costa dai 10mila euro in su: dai mille ai 3mila solo per attivare nuovi siti dedicati alla persona che cerca riscatto e aggiornarli con contenuti innocui o a suo favore. Ogni testo scritto per raccontare qualcosa di buono sul cliente costa 40 euro a cartella, ogni collaboratore ingaggiato per pubblicare una recensione positiva su Tripadvisor costa 10 euro a pubblicazione.

A volte il restyling dell'immagine dura anni e arriva a costare attorno ai 100mila euro. «Tempo fa era più facile - spiega Enrico Ferretti, titolare della Secret Key di Roma - ora il lavoro va avanti per anni e fermare le metastasi di informazioni comporta un'attività molto intensa».

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