Speranza lo ammette: "Vaccini? Chiari errori nella negoziazione"

Inutile negarlo, dichiara il ministro, "i contratti potevano essere costruiti con maggiore accortezza. L'Europa paga il fatto di non avere una produzione propria"

Speranza lo ammette: "Vaccini? Chiari errori nella negoziazione"

Chiari errori nella negoziazione dei contratti per la distribuzione dei vaccini a livello europeo, alla fine lo deve ammettere anche Roberto Speranza durante l'intervista concessa a "Che tempo che fa" su RaiTre.

La questione vaccini

Vari i temi affrontati dal ministro della Salute, a partire ovviamente dalla campagna vaccinale in corso e dalle problematiche ad essa connesse. Speranza ci tiene a ribadire ancora una volta la qualità del siero prodotto da AstraZeneca: "È un vaccino efficace e sicuro", dichiara il ministro a Fabio Fazio. "Si sono vaccinati il premier Draghi, il commissario straordinario per l'emergenza Figliuolo, il capo della Protezione civile Curcio, loro sono stati esempi visivi di AstraZeneca che resta un'arma importante di cui disponiamo, è un vaccino che funziona e salva la vita".

Priorità ad anziani e disabili, spiega il ministro, anche se si è registrata più di una falla nell'organizzazione delle liste e nella distribuzione dei sieri: "La norma approvata nella Conferenza Stato-Regioni l'11 marzo prevede che l'universo della disabilità debba essere una priorità assoluta sullo stesso piano degli over 80. Se ci sono casi di vaccinazioni non effettuate" aggiunge Speranza, "vanno segnalati subito e l'autorità regionale deve intervenire. I disabili hanno il diritto di ricevere il vaccino a casa, e lo stesso vale anche per gli anziani che hanno difficoltà a deambulare e non possono raggiungere i presidi sanitari".

Errori nelle negoziazioni

Gli evidenti ritardi, che si registrano tanto in Europa quanto a livello nazionale, non sono giustificabili, ma il ministro difende comunque la scelta di operare di comune accordo con gli altri Paesi dell'Unione Europea. "Non c'è dubbio che in tema di vaccini sarebbero stati auspicabili tempi più rapidi e veloci, ma continuo a pensare che non abbiamo affatto sbagliato a comprarli a livello europeo", dichiara Speranza, "Avremmo forse dovuto farci la guerra, un Paese contro l'altro, e invece abbiamo deciso di acquistarli insieme". Ciò non toglie che siano evidenti degli errori a monte, talmente pesanti da aver compromesso l'intera campagna vaccinale. "Forse i contratti potevano essere costruiti con maggiore accortezza, forse la Commissione europea poteva essere più veloce", ammette il ministro, "Chiaramente paghiamo un prezzo per gli errori nella negoziazione dei contratti sui vaccini. Ma è giusto correggere con piglio questi errori".

Dipendere dagli altri è una scelta che evidentemente non ha pagato, e neppure l'esponente di Articolo Uno può negarlo:"L'Europa paga sicuramente il fatto di non avere una produzione propria e autosufficiente di vaccini.

Tuttavia", almeno così si auspica in conclusione il ministro, "ci sono tutte le premesse per accelerare la campagna vaccinale e raggiungere risultati significativi se è vero che negli ultimi tre giorni abbiamo fatto consecutivamente 300mila somministrazioni in Italia".

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