Spilla soldi all'amico invalido facendo l'hacker

La vittima è andata dalla polizia per denunciare un misterioso hacker che per sbloccargli Facebook chiedeva denaro: ma gli agenti hanno scoperto che l’hacker era proprio l’amico

Spilla soldi all'amico invalido facendo l'hacker

Altro che amico. Il marocchino di 21 anni con cui un giovane invalido totale credeva di aver stretto un rapporto di affetto e fiducia si è rivelato tutt’altro.

I fatti sono venuti alla luce ieri quando la vittima, che sopravvive grazie alla sua pensione e quella dell’anziana madre, si è presentato al commissariato di Busto Arsizio (Varese).

L’uomo ha spiegato agli agenti che da tempo aveva stretto amicizia con un marocchino al quale tra l’altro aveva fornito aiuto economico per varie migliaia di euro. Recentemente però, alle richieste di denaro da parte del nordafricano, aveva dovuto rispondere, suo malgrado, in senso negativo in quanto si trovava lui stesso in precarie condizioni.

Proprio da quel momento, guarda caso, il profilo Facebook del denunciante rimaneva bloccato. Lo straniero, a cui la vittima si era rivolta per avere consiglio e supporto, aveva proposto di far intervenire un suo amico e connazionale, un abilissimo hacker che per 1.800 euro avrebbe potuto risolvere il problema.

Il giovane seguiva il consiglio, ma subito dopo il misterioso hacker chiedeva ulteriori consistenti somme di denaro che però la vittima non poteva fornire. Seguiva un nuovo blocco del profilo Facebook. Il problema, sempre secondo il marocchino, era risolvibile con l’esborso di altri soldi. Ma non disponendo dell’importo richiesto, l’uomo si rivolgeva al commissariato per denunciare il fantomatico hacker. L’invalido non sospettava affatto del suo amico. Anzi, all’opposto, pensava che l’hacker ricattasse non solo lui, ma pure il ventunenne.

Dato che quella stessa mattina il denunciante aveva appuntamento con lo straniero, i poliziotti sono passati all’azione. Questi ultimi infatti sono stati subito convinti del fatto che l’hacker fosse inesistente e che proprio il giovane marocchino approfittasse della buona fede della vittima.

Dopo aver ricevuto la denuncia, hanno quindi predisposto un servizio di osservazione e pedinamento riuscendo così ad assistere all’incontro tra i due. Gli agenti hanno visto dapprima salire la coppia sull’auto del denunciante e poi, dopo un breve tratto di strada, hanno visto il nordafricano scendere “al volo” dal mezzo in movimento e allontanarsi a piedi. Come è stato successivamente accertato, l’invalido aveva appena spiegato all’amico di essersi rivolto alla polizia per denunciare l’hacker.

L’auto civetta ha immediatamente fermato e identificato lo straniero: si tratta di un soggetto incensurato, residente in un comune del gallaratese con permesso di soggiorno.

Messo alle strette dagli agenti, ha confessato di aver architettato la frode inventandosi l’hacker per carpire ulteriori soldi all’uomo che lo credeva suo amico. Immediata è stata la denuncia per circonvenzione di incapace e accesso abusivo ad un sistema informatico.

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