Cronache

"Sporcizia e vermi nel pranzo". Orrore alla mensa degli agenti

Le immagini dal carcere di Brescia. Salvini attacca il ministro Bonafede: "Troverà il tempo di aiutare i poliziotti?"

"Sporcizia e vermi nel pranzo". Orrore alla mensa degli agenti

Le immagini lasciano poco spazio all'immaginazione. Un agente pulisce con un fazzoletto lindo i vassoi utilizzati a mensa e ne emerge sporcizia. Lo stesso lerciume che esce da uno dei banchi, dove si vede uno strano liquido nero percolare sulle posate di plastica. E poi vermi nel cibo, immortalati in fotografie che - rilanciate da Matteo Salvini - stanno facendo il giro dei social e delle chat Whatsapp.

Siamo alla casa circondariale di Brescia. “Sporcizia e addirittura cibo scarso e avariato", dice il leader della Lega che parla di "scandalose immagini" che arrivano dal carcere lombardo. "Le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria - continua - sono costretti a lavorare in condizioni disumane. Da Nord a Sud, troppi istituti di pena sono in condizioni indecenti". Il leghista punta il dito, è ovvio, contro il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, già finito nel mirino del Carroccio per le scarcerazioni avvenute durante la pandemia. "Oltre a preoccuparsi di mandare a casa i carcerati - domanda ironico Salvini - il Guardasigilli troverà il tempo per aiutare gli agenti?”.

Le condizioni di lavoro nelle carceri italiane sono da tempo al centro di una dura polemica. Sindacale e politica. Basti pensare alle incredibili rivolte esplose in primavera in occasione dello scoppio dell'epidemia da coronavirus. Foggia, Bari, Bologna, Milano, Napoli. Le patrie galere sono state date alle fiamme dai detenuti, in protesta per i più disparati motivi. Non sono mancati gli assalti alle infermerie, i morti e pure le fughe in massa di pericolosi criminali. Senza dimenticare poi le numerose aggressioni subite dagli agenti. Un esempio su tutti: a giugno un poliziotto del Gruppo operativo mobile a Rebibbia è stato assalito da un detenuto al 41bis e "si è visto quasi staccare la falange di un dito per un morso". "Speriamo finisca presto questo massacro nei confronti della Polizia penitenziaria, anche con strumenti idonei per garantire l’incolumità degli agenti", diceva il segretario nazionale del Sappe del Lazio, Maurizio Somma. Più volte inoltre è stato documentato il tentativo di introdurre droga, telefoni e altri oggetti vietati dietro le sbarre. Insomma: i problemi in carcere sono numerosi. Forse troppi.

E ora ci sarà da discutere anche sul livello dei servizi mensa offerti ai poliziotti.

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