Cronache

"Sta bene, può tornare a casa". Ma muore 48 dopo le dimissioni

Gaddo Giusti aveva 31 anni. È morto per un malore dopo essere stato dimesso dall'ospedale. I genitori: "Vogliamo sapere cosa è successo"

"Sta bene, può tornare a casa". Ma muore 48 dopo le dimissioni

Ha avuto un malore 48 ore dopo esser stato dimesso dall'ospedale e non si è più risvegliato. Gaddo Giusti, 31enne di Prato impiegato in un'azienda di termoidaulica, è morto a casa, tra la braccia della fidanzata. I medici dell'ospedale Santo Stefano lo avevano rassicurato sulle sue condizioni di salute: "I referti sono buoni, può lasciare la struttura". I genitori del ragazzo, ancora sotto choc per la tragedia, chiedono di fare chiarezza: "Vogliamo sapere cosa è successo a nostro figlio", raccontano al quotidiano La Nazione. Sulla vicenda sono intervenuti anche i consiglieri di FdI Diego Petrucci e Alessandro Capecchi con una interrogazione che il deputato Giovanni Donzelli presenterà in Parlamento: "Vogliamo sapere perché un ragazzo di 31 anni, dimesso dall'ospedale, è poi morto a casa".

La tragedia

È stato un calvario breve ma drammatico quello di Gaddo Giusti. Nella tra mercoledì 3 e giovedì 4 agosto, poco dopo l'una, il 31enne si presenta al pronto soccorso dell'ospedale Santo Stefano per un malore. Dopo aver sottoposto il paziente agli accertamenti di routine, i medici decidono di dimetterlo. Gli esami non rilevano alcuna anomalia sospetta, il ragazzo sta bene. Se non fosse che, a meno di 48 ore dall'accaduto, il giovane si sente male mentre è a casa. La prima persona a soccorrerlo è la fidanzata, un'infermiera, che tenta invano ogni manovra di rianimazione possibile per salvargli la vita. All'arrivo dell'ambulanza, il cuore di Gaddo ha già cessato di battere.

Le indagini

Subito dopo il decesso, sul posto, sono arrivati i carabinieri. La mamma del 31enne, Susanna Ferretti, non ha permesso a nessuno di toccare il figlio "finché mia figlia non fosse tornata con una denuncia in mano, non volevo che lo portassero via prima che arrivasse un magistrato", chiarisce la donna al cronista de La Nazione. I genitori di Gaddo, assistiti da un avvocato del foro di Pistoia, hanno presentato un esposto: "Vogliamo la verità e andremo fino in fondo", assicurano. Intanto, l'azienda sanitaria ha attivato la procedura del rischio clinico disponendo accertamenti interni. "Il nostro obiettivo è fare chiarezza", annuncia la direttrice dell'ospedale Santo Stefano, Sara Melani.

Il cordoglio

Gaddo Giusti era noto a Prato come calciante della Palla Grossa (calcio fiorentino, ndr) nelle file dei Verdi. Descritto come un giovane "bello" e "in perfetta forma fisica", è stato ricordato dai compagni di squadra con alcuni messaggi di cordoglio diramati sui social. Altri amici e conoscenti del 31enne hanno espresso vicinanza alla famiglia.

La perdita prematura ha colto tutti di sorpresa: "Un pugno allo stomaco - commenta Laura su Facebook - tutto ciò è semplicemente ingiusto".

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