Vi ha chiesto l'amicizia, poi il numero Whatsapp. Da quel momento è un continuo ricevere messaggi e pressioni. Fate attenzione, la legge non può difendervi.
Su Whatsapp non esiste stalking
Se un qualcuno vi molesta utilizzando la celebre chat di Whatsapp non può scattare l'ammonimento da parte del questore, come riferisce lo Studio Cataldi. Infatti quest'ultimo può intervenire solo in caso di vere molestie nei confronti della persona che denuncia. Lo afferma la sezione del Tar Lombardia, sede staccata di Brescia, con la sentenza n. 147/2016. Così facendo annulla il il verbale di ammonimento emanato nei confronti di un uomo, denunciato da una donna a seguito di messaggi sempre più insistenti su Whatsapp e via sms.
Lo Studio Cataldi spiega che "il provvedimento del questore, così come ogni altro provvedimento amministrativo deve essere emanato a seguito di un'adeguata istruttoria e motivato in modo conseguente". Nel caso specifico dell'ammonimento che invitava l'uomo a smettere di tormentare la donna era stato emesso a "inaudita altera parte". Cioé senza che l'interessato fosse stato convocato per esporre le proprie ragioni.
Dalla motivazioni rilasciate dall'uomo, in seguito al richiamo, non risulatavano comunque minacce. Solo lamentele in cui illustrava come la donna lo avesse usato solo per arrivare a frequentare un altro. Così facendo il provvedimento è stato annulato.
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