Dalla Nigeria all'Iraq, dalla Siria al Pakistan passando per il Mozambico. Non si placa, in mezzo all'indifferenza generale, la persecuzione dei cristiani nel mondo, come ricordato nel corso del webinar Nel nome del padre. La tragedia quotidiana dei Cristiani perseguitati. L'incontro, promosso dal Dipartimento Esteri di Fratelli d’Italia coordinato da Carlo Fidanza, ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Fausto Biloslavo, inviato de Il Giornale, Christian Nani direttore di Open Doors, Alessandro Monteduro direttore di Aiuto alla Chiesa che soffre e le conclusioni del Presidente di FdI Giorgia Meloni, intervallati dalle testimonianze di missionari e volontari impegnati nel mondo a difesa delle comunità cristiane. Le persecuzioni sono presenti praticamente a ogni latitudine. Giusto per fare alcuni esempi, nel Nord della Nigeria i gruppi islamici – Boko Haram, banditi e Isis – continuano imperterriti a rapire i fedeli e attaccare le chiese. Intanto, in Pakistan le donne, per lo più cristiane e indù, vengono rapite e trasformate in schiave sessuali con il pretesto di conversioni religiose e matrimoni forzati. In Siria, al termine di una triste e lunga guerra, tutta la popolazione si trova in una situazione di necessità. Oltre alla migrazione dei cristiani, a peggiorare ulteriormente lo scenario troviamo sanzioni e blocco economico.
Una tragedia dimenticata
I cristiani, oltre ad essere perseguitati, sono stati (e sono) spesso dimenticati. Tanti sono gli episodi che occorrerebbe menzionare per far capire ai lettori il dramma evocato da questa tragedia. Nel 2014, in Iraq, nel giro di un paio di giorni lo Stato Islamico riuscì a cacciare dalle loro terre 100 mila cristiani. Chi provò a resistere, nel migliore dei casi dovette pagare una tassa da infedele; nel peggiore, fu decapitato o convertito a forza. Come se non bastasse, statue sacre, chiese, dipinti, quadri: i miliziani islamici demolirono o vandalizzarono ogni segno cristiano. Il peggio è che, pur sconfitto, lo Stato Islamico continua ancora oggi a rappresentare una minaccia. Colpisce con azioni di guerriglia mordi e fuggi, mentre i miliziani sciiti, in parte legati all'Iran, sono l'altra faccia della medaglia. "Dopo il viaggio del Papa in Iraq non dobbiamo dimenticare – ha spiegato Fausto Biloslavo – i cristiani in Medio Oriente, anche perché oggi ci sono nuove minacce soprattutto da parte dei miliziani Sciiti nella piana di Ninive. Occorre accendere i riflettori anche su ciò che sta accadendo in Mozambico dove lo Stato Islamico sta compiendo massacri sanguinosi tra i civili". Adesso tutti i riflettori sono puntati sul Mozambico, nella zona a Nord, al confine con la Tanzania. La miccia potrebbe presto esplodere proprio come accaduto in Siria, ma l'Europa, al momento, resta inerme. Per Alessandro Monteduro direttore della Fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre Onlus: "Il Papa ripete spesso che questo secolo annovera più martiri della Chiesa dei primi secoli. Questo in parte è dovuto alla saldatura fra progresso tecnico e volontà persecutoria, perché le aggressioni attualmente sono potenzialmente più efficaci. In secondo luogo i fondamentalismi e i nazionalismi religiosi stanno manifestando sempre più palesemente la propria virulenza. Ricordiamo che nel 2018 la proporzione in Africa era di 19,4 cattolici per ogni 100 abitanti, mentre in Asia era di appena 3,3 cattolici per ogni 100 abitanti".
"Il più grande genocidio del mondo"
"La persecuzione dei cristiani rappresenta il più grande genocidio in atto nel mondo. Per i Conservatori europei e per Fratelli d’Italia la difesa della libertà religiosa rappresenta un tema prioritario e sarà un pilastro del mio mandato di presidente di ECR Party. La difesa delle comunità cristiane deve essere per l’Europa una questione centrale". Queste sono state le parole del presidente di Fratelli d'Italia e di ECR Party, Giorgia Meloni, durante il suo intervento alla videoconferenza. Dopo i recenti fatti in Indonesia e Mozambico, è tempo di una reazione forte da parte della comunità internazionale "contro un islamismo non ancora sconfitto e per mettere la libertà religiosa al centro di qualsiasi accordo con le nazioni dove questa viene negata ogni giorno", ha spiegato Carlo Fidanza, co-presidente dell'intergruppo per la libertà religiosa del Parlamento Europeo.
Secondo la Fondazione Open Doors Italia, negli ultimi 15 anni la persecuzione dei cristiani è aumentata in maniera incessante, con oltre 340 milioni di cristiani nel mondo che "sperimentano almeno un alto livello di persecuzione e discriminazione a causa della propria fede".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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