La strage dei bimbi in Texas

"La strage in Texas? Vi spiego perché anche l'Italia rischia sulle armi"

Giorgio Beretta a ilGiornale.it: "Nessuna stima del Viminale sulle pistole e sui fucili nelle case degli italiani"

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La strage avvenuta in Texas due giorni fa, quando il 18enne Salvador Ramos ha aperto il fuoco nella scuola elementare Robb di Uvalde uccidendo 19 bambini e 2 maestre, ha riacceso il dibattito sull'accesso e l'uso di armi negli Stati Uniti. Secondo le indiscrezioni giunte da Oltreoceano, le armi usate dal killer per compiere la mattanza sarebbero state legalmente detenute.

In Italia, secondo i dati ufficiali forniti dalla polizia amministrativa nel 2021, il numero di licenze in corso di validità ammonta complessivamente a 1.222.537. Rischiamo di avvicinarci al "modello americano"? "Non c'è nessuna stima del Viminale sulle pistole e sui fucili nelle case degli italiani. Considerato che, per ogni licenza, una persona può detenere più armi, potremmo parlare di circa 8 o 10 milioni di armi", spiega alla nostra redazione Giorgio Beretta, analista dell'Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e di difesa (Opal).

Dottor Beretta, gran parte delle stragi avvenute in Texas sono state commesse con semiautomatiche. Di che armi si tratta?

"Le semiautomatiche, quali ad esempio gli AR-15, sono sviluppate sul modello dei fucili militari. Tant'è che la sigla AR sta per Assault Rifle, ovvero, Fucile d'assalto".

Sono in vendita anche in Italia?

"Sì, si vendono anche in Italia. A differenza delle pistole automatiche, che sono in dotazione solo alle Forze armate, le semiautomatiche sono in vendita anche sul mercato civile e sono annoverate tra le 'armi comuni'".

Come si ottiene la licenza?

"Per ottenere la licenza basta scaricare da internet un'autocertificazione con cui la persona interessata certifica di non fare abuso di alcol né di sostanze psicotrope, e di non essere affetta da disturbi psichici o mentali. Dopodiché bisogna recarsi dal proprio medico di base che, a seguito di un'attenta valutazione, controfirma il modulo ('certificato anamnestico', è il nome esatto). Poi, come per la patente, è necessaria una visita dell'Asl volta ad accertare l'idoneità psico-fisica del richiedente. Successivamente bisogna frequentare un breve corso presso il Tiro a segno, al termine del quale viene rilasciato un attestato di idoneità al 'maneggio delle armi'. L'ultimo step è quello della questura: dopo aver verificato che la persona non abbia precedenti penali, rilascia il porto d'armi per tiro sportivo o caccia. Lo stesso iter vale per il nulla osta che, però, consente solo di detenere armi".

Vale lo stesso iter anche per la licenza di armi per difesa personale?

"È simile, ma diverso. E soprattutto è più difficile da ottenere perché viene rilasciato dal prefetto a fronte di una motivata ragione, riconosciuta e valida. È bene precisare però che la licenza per difesa personale è l'unica che consente di portare l'arma sempre con sé".

Con una sola licenza quante armi si possono ottenere?

"Tre pistole o revolver con caricatore fino a 20 colpi; 12 fucili per 'tiro sportivo' - tra cui gli AR-15 - con caricatore fino a 10 colpi e le armi da caccia in numero illimitato. Inoltre è possibile detenere fino a 200 munizioni, 1500 cartucce o in alternativa fino a cinque chili di polvere da sparo".

E per il rinnovo come funziona?

"Il rinnovo per la licenza di tiro sportivo, per la caccia e il nulla osta è ogni cinque anni. La licenza da difesa, invece, va rinnovata ogni anno".

Attualmente quante armi circolano in Italia?

"Il punto della questione è proprio questo: manca un censimento dettagliato. Non c'è nessuna stima del Viminale sulle pistole e sui fucili nelle case degli italiani. Considerato che per ogni licenza una persona può detenere più armi potremmo parlare di circa 8 o 10 milioni di armi".

Secondo lei, rischiamo di avvicinarci al “modello americano”?

"Viste le norme attuali, c’è il pericolo concreto che gruppi suprematisti o neonazisti possano legalmente dotarsi di armi, di fatto - come ho detto - di un ampio arsenale".

Vale anche per i giovani?

"Sì ed è già successo. Basti pensare al caso di Luca Traini, l'attentatore di Macerata: ha ottenuto la licenza di 'tiro sportivo' in 18 giorni. Quanti altri come lui ci sono in Italia? Nessuno lo sa.

E, come lui, potrebbero essere tutti legalmente armati".

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