Coronavirus

Chiusi in casa pure a Pasqua: cosa si potrà fare

Secondo il ministro della Salute Roberto Speranza in questo momento non ci sono le condizioni epidemiologiche per allentare le misure

Chiusi in casa pure a Pasqua: cosa si potrà fare

Anche a Pasqua ci saranno con ogni probabilità regole e restrizioni. Da quanto reso noto dal ministro della Salute Roberto Speranza non ci sarebbero infatti le condizioni epidemiologiche per poter allentare le misure e in questo momento "non possiamo assolutamente abbassare la guardia”. Niente da fare quindi, Pasqua somiglierà al Natale da poco trascorso.

Ovviamente il ministro si rende conto delle tensioni che stanno maturando intorno al prossimo Dpcm che sarà in vigore da sabato 6 marzo a martedì 6 aprile. A chi fosse sfuggito, Pasqua cade domenica 4 aprile, e sarebbe compresa. Si può magari sperare in un decreto legge. Speranza cerca però di smontare le polemiche, che come da lui affermato disorientano i cittadini, portando i dati in suo possesso. In Parlamento il ministro ha comunicato che il valore dell’Rt si sta avviando a superare la soglia di 1. Con questa affermazione sembra voler bloccare sul nascere eventuali richieste di aperture, come quelle dei ristoranti anche la sera ipotizzate da Salvini spalleggiato dal presidente dem dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

Le maggiori preoccupazioni sembrano arrivare dalla diffusione in Italia delle varianti del virus e in particolare di quella inglese che potrebbe condizionare l’epidemia nel suo complesso. L’ultimo studio elaborato dall’Istituto superiore di sanità "ha certificato la sua presenza nel 17,8% dei casi, dato in forte crescita a causa della forte capacità di diffusione". Sembra però che questa variante non riesca a ridurre l’efficacia dei vaccini. Cosa che invece potrebbero fare almeno in modo parziale, la variante brasiliana e quella sudafricana, ritenute più insidiose. Proprio per questo motivo il ministro ha chiesto di continuare a essere prudenti e "favorire un nuovo confronto con un tavolo tecnico tra esperti dell'Istituto superiore di sanità, del ministero e delle Regioni per valutare il quadro in cui siamo".

Non sembra che per il momento verranno abbandonati i colori delle regioni, né le chiusure. Il ministro ha tenuto però a garantire che il governo si sta impegnando per promuovere congrui ristori alle attività economiche e imprenditoriali, che stanno pagando a caro prezzo le misure di contenimento". Speranza ha comunque tenuto a sottolineare che il sistema deve valere sia per le ordinanze settimanali da lui firmate il lunedì, sia per quelle sub regionali. Tutto dipenderà comunque dalla campagna vaccinale e dai suoi intoppi e ritardi. Un po’ per colpa nostra e un po’ a causa delle riduzioni di produzione delle cause farmaceutiche. Per sopperire a queste ultime si è pronti a tutto, anche ad attivare le aziende italiane,"non per coltivare un'illusoria autosufficienza nazionale", piuttosto "per essere un partner sempre più forte e autorevole del sistema produttivo europeo e mondiale". Speranza ha poi tenuto a precisare che di fronte a una tale emergenza sanitaria, il vaccino deve essere un diritto di tutti e non una proprietà esclusiva.

Intanto però le chiusure a Pasqua potrebbero creare non pochi problemi, come se già non ce ne fossero abbastanza. Infatti, potrebbero bloccare i programmi vacanzieri di un italiano su tre, il 32%, tagliando quindi la possibilità di fare viaggi, fine settimana, le classiche gite fuori porta di Pasqua o Pasquetta o anche le visite a parenti e amici. Questo dato è emerso da una analisi Coldiretti/Ixè riguardante l'annuncio del ministro della Salute Roberto Speranza sull'entrata in vigore del nuovo dpcm dal 6 marzo al 6 aprile. La primavera è ormai nell’aria e questa decisione potrebbe avere delle forti ripercussioni su agriturismi, alberghi e ristoranti già in ginocchio da mesi. In Italia si parla di 24mila agriturismi che hanno già avuto perdite notevoli che hanno raggiunto 1,2 miliardi di euro.

Come sarà Pasqua

Cosa aspettarsi quindi a Pasqua? Intanto il divieto agli spostamenti tra regioni, in questo momento vietati fino al 27 marzo, quasi sicuramente verrà prorogato fino a dopo Pasqua. Gli unici spostamenti possibili oltre i confini regionali saranno quelli per motivi di salute, lavoro o emergenza. Il ritorno alla propria abitazione o domicilio sarà sempre consentito. I colori resteranno gli stessi con l’aggiunta dell’arancione rafforzato. Per coloro che saranno in zona rossa niente visite a parenti e amici. Anche gli spostamenti per raggiungere le seconde case dipenderanno da eventuali decisioni più restrittive da parte dei presidenti di Regione. Ristoranti ancora chiusi la sera, anche se le richieste di riapertura non si placano. Palestre e piscine ancora con saracinesche abbassate. Lo sport è consentito solo all’aria aperta, anche se in zona rossa, dove però le passeggiate saranno consentite consentite solo nei pressi della propria abitazione.

Seconde case

Sarà consentito raggiungere le seconde case, un nucleo familiare alla volta, anche se site fuori regione e anche se ci si trova in zona rossa. Sempre che le ordinanze dei governatori non cambino le norme. In diverse zone arancione rafforzato e in comuni rossi questa possibilità viene infatti esclusa. Meglio informarsi prima. In zona rossa è anche proibito andare a trovare amici o familiari, cosa che invece si può fare, due alla volta con bambini sotto i 14 anni e con persone non auto sufficienti, in zona gialla o arancione.

Teatri e cinema

Novità per quanto riguarda i cinema e i teatri. Il ministro Franceschini ha infatti proposto al Comitato tecnico scientifico una riapertura il 27 marzo, in concomitanza con la giornata mondiale del teatro. Nei protocolli del ministero alla Cultura viene ipotizzata una capienza di un terzo delle sale, anche cinematografiche, fino a un massimo di 500 persone al chiuso e di 1.500 all’aperto. Nonostante il Cts abbia valutato positivamente la proposta, se ci sarà l’ok riguarderà probabilmente un numero di spettatori più basso rispetto a quelli proposti.

Musei

Sabato prossimo potrebbe arrivare il via libera del Cts alla proposta di Franceschini per mostre e musei. Al momento nelle Regioni in zona gialla sono visitabili solo nei giorni feriali, mentre la proposta del ministro chiede che vengano aggiunti anche i fine settimana. Idem per le mostre temporanee che sono adesso sempre chiuse.

Bar e ristoranti

Parere negativo del Cts alla richiesta delle Regioni in zona gialla di poter riaprire anche di sera. Nel caso non venga cambiata la norma, i locali dovranno chiudere sempre alle 18 e limitare al numero di quattro i commensali per tavolo. Dopo le 18 sarà consentito solo il domicilio o l’asporto esclusivamente ai locali con cucina. In zona arancione o rossa solo asporto o domicilio.

Negozi

I negozi continueranno a essere aperti sempre, tranne quelli in zona rossa, dove l’apertura sarà consentita solo a farmacie, alimentari, ferramenta, negozi di telefonia e informatica, quelli per la cura della persona, dai parrucchieri alle profumerie, librerie, negozi di giocattoli, lavanderie. I centri commerciali continueranno a essere chiusi ovunque nei week-end.

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