"Sulla quarantena valutazioni in corso". Cosa può cambiare

Dopo l'allarme degli esperti sul rischio di bloccare l'Italia, nelle prossime settimane potrebbe cambiare l'impianto delle norme per la quarantena

"Sulla quarantena valutazioni in corso". Cosa può cambiare

Il generale Francesco Paolo Figliuolo è stato in visita all'hub vaccinale pediatrico della fondazione Compagnia di San Paolo di Torino insieme al ministro Roberto Speranza. Il commissario straordinario per l'emergenza Covid si è fermato a parlare con i giornalisti e ha fatto il punto dell'attuale situazione, aggiornando la stampa sulle possibili novità che potranno esserci nelle prossime settimane, soprattutto per quanto riguarda la quarantena.

Gli esperti da giorni stanno lanciando l'allarme sul rischio di paralizzare il Paese con la quarantena fiduciaria per un contatto con persone positive: "La riflessione sul numero di persone in quarantena l'abbiamo fatta questa mattina con il ministro Speranza. Gli scienziati, insieme all'Istituto superiore di Sanità, stanno studiando per cercare di capire cosa mettere in campo".

Il commissario, quindi, ha aperto alla possibilità che possano cambiare le regole per l'isolamento di chi, non positivo, adesso è costretto alla quarantena fiduciaria in attesa di tampone. Il generale Figliuolo ha aggiunto: "Adesso le quarantena sono diverse a seconda che si sia vaccinati o meno. Monitoriamo con molta attenzione quello che accade nei Paesi di riferimento, poi c'è una cabina di regia che vedrà cosa fare".

Anche la fondazione Gimbe, per voce del suo presidente Nino Cartabellotta, conferma la necessità di una riflessione sulla quarantena: "Ogni positivo può aver avuto, di media, dai 5 ai 10 contatti. Se dovessimo avere un milione di positivi vuol dire che potrebbero esserci dai 5 ai 10 milioni di contatti da mandare in quarantena e questo non è possibile. Chi ha fatto il vaccino con la terza dose è più difficile si contagi e quindi bisognerebbe rivedere le regole per questa categoria. La persona vaccinata anche con terza dose deve vedere la sua quarantena ridotta".

Anche Matteo Renzi invoca un cambiamento nella linea, perché "il virus è cambiato, non è più aggressivo come prima. È più contagioso, ma meno aggressivo, innanzitutto grazie ai vaccini". Proprio alla luce di questo, dice Renzi, "cambiamo le regole, non teniamo le regole che andavano bene fino a un anno e mezzo fa. Prima regola: se sei vaccinato non vai in quarantena in caso di contatto con un positivo. Seconda regola: acceleriamo sui vaccini, anche sulle terze dosi, anche senza prenotazione. Terza regola: restrizioni facciamole solo per i no vax, perché non è giusto che i vaccinati paghino delle scelte dei no vax".

Massimiliano Fedriga si aggiunge agli appelli di buon senso: "Condivido la riflessione che vada rivista la quarantena per i vaccinati. Massima sicurezza senza bloccare il Paese". Allo stesso modo anche Luca Zaia: "Non sono uno scienziato, ma secondo me è ragionevole cominciare a fare un ragionamento. Il tema della quarantena sul vaccinato deve essere assolutamente rivisto, il Cts si esprima". Anche Attilio Fontana è su questa linea: "La riduzione della quarantena per chi ha già ricevuto la terza dose, la considero una riflessione necessaria. Chi ha fatto la terza è più difficile che si contagi e quindi probabilmente si può rivedere la regola per questa categoria. Abbiamo la necessità di avere una sollecita e precisa indicazione sul tema da parte dagli scienziati del Cts. La risposta al Covid si deve adeguare al mutare della aggressione del virus, così come in questi due anni è sempre avvenuto".

La rilettura delle norme per la quarantena sarà un tassello in più verso la fase di convivenza con il virus e, proprio in quest'ottica, non sono previste al momento ulteriori restrizioni: "Con il decreto del 24 dicembre sono state messe in campo diverse misure restrittive e direi che per ora queste bastano. Poi vedremo l'evoluzione più avanti". Così ha parlato questa mattina il generale in visita a Cuneo, auspicando una maggiore cioertura della vaccinazione nei prossimi giorni. E proprio a proposito della vaccinazione, il commissario ha confermato che la dose booster potrà essere somministrata già 4 mesi dopo la fine del ciclo di vaccinazione primario: "Dal 10 gennaio partiremo con la scadenza a quattro mesi per tutti quelli che possono essere vaccinati con la terza dose. Questo ci darà un impulso in più, stiamo correndo per cercare di arginare la variante Omicron. Oggi abbiamo fatto più di 108 milioni di somministrazioni a livello nazionale".

A Torino, poi, il generale ha specificato: "La scelta di anticipare, dal 10 di gennaio, la terza dose a quattro mesi dalla seconda la ritengo equilibrata, però non mi sento di escludere alcunchè, perchè abbiamo visto come si muove questo virus con le sue varianti e che ciò che uno dice oggi

domani l'evidenza può cambiare. La variante Omicron corre ed è molto contagiosa, da due a cinque volte in più rispetto alla variante Delta, ma chi ha fatto la terza dose è molto protetto contro le ospedalizzazioni".

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