"L'odore sulla pelle": questa macchina cattura il Covid

La presenza del Covid nell'aria verrebbe accertata dallo strumento esaminando il particolare odore dei soggetti infettati dal virus

"L'odore sulla pelle": questa macchina cattura il Covid

La corsa della sceinza e della tecnologia per arrestare la pandemia e per sviluppare nuovi strumenti adatti a rintracciare e stroncare il Covid ha ultimamente prodotto un macchinario dagli impieghi potenzialmente fondamentali: un sensore in grado di rilevare la presenza del coronavirus "nell'aria". La messa a punto di tale strumento, che adesso necessita della produzione su larga scala, è stata annunciata dalla startup innovativa RoboScientific, che ha la propria sede a Littleport, vicino Cambridge, nel Regno Unito. Il promettente macchinario si chiama analizzatore Voc modello 307B, munito di una serie di 12 sensibilissimi rilevatori di virus.

Il sensore in questione, in base alla descrizione fornita dall'azienda britannica, è in grado di individuare in soli 15 minuti il virus in un ambiente chiuso, come può essere una stanza, percependo un particolare non sempre adeguatamente vagliato da chi monitora i contagi: il cambiamento di odore della pelle o del respiro manifestato da chi è positivo al Covid. Nel dettaglio, i contagiati dal coronavirus hanno un odore distinto, derivante da cambiamenti nei composti organici volatili (Voc) che costituiscono l'odore del corpo; tali anomalie dei Voc generano quindi un'"impronta digitale di odore" che i sensori più avanzati, come quello realizzato dalla RoboScientific, possono rilevare. Lo strumento ideato dalla società inglese, una volta riscontrata l'anomalia nell'odore corporeo delle persone infette, invia immediatamente, grazie a un sistema computerizzato, un messaggio di allarme.

L'efficacia del sensore ideato dalla società citata è stata di recente testata da esperti della London School of Hygiene & Tropical Medicine e della Durham University. In particolare, i ricercatori universitari hanno fatto esaminare dal modello 307B delle tracce di odore corporeo presenti su calzini indossati e donati al team di esperti da 54 individui: 27 soggetti positivi al Covid che erano asintomatici o avevano sintomi lievi e 27 individui non infetti. Le analisi condotte dagli accademici sul macchinario hanno alla fine accertato che i sensori dello stesso sono stati in grado di distinguere tra campioni infetti e non infetti, dimostrando che quest'ultimo ha una precisione "del 99%" nel riconoscere, in appena 15 minuti di tempo, le tracce olfattive di Covid. Il capo della squadra universitaria di ricerca, professor James Logano, ha poi descritto con toni entusiastici alla stampa le potenzialità del prodotto RoboScientific: "Questi risultati sono davvero promettenti e dimostrano il potenziale per l’utilizzo di questa tecnologia come test rapido e non invasivo con incredibile precisione: sono necessari ulteriori test per confermare se questi risultati possono essere replicati ovunque. Se questi dispositivi venissero sviluppati con successo per l’uso in luoghi pubblici, potrebbero essere facilmente ampliabili".

Rilevando precocemente, attraverso rilevamenti dell'aria e delle particelle infette nel respiro delle persone, la presenza di un malato Covid in uno spazio chiuso, il sensore, hanno spiegato i responsabili di RoboScientific, aiuterebbe in maniera determinante gli ufficiali sanitari: se venisse infatti rilevato in una stanza dal sensore l'odore di un positivo al Covid, tutti i presenti verrebbero tempestivamente sottoposti a tampone in maniera mirata per determinare chi è stato contagiato, favorendo così un importante risparmio di tempi e costi.

Attualmente il rilevatore costa intorno ai 5000 euro, ma il prezzo, a detta dei drigenti di RoboScientific, diminuirebbe se fosse prodotto su larga scala.

Il promettente dispositivo in questione, hanno evidenziato gli stessi, sarebbe stato sviluppato adattando tecnologie precedentemente utilizzate "nei pollai" per rilevare malattie in allevamenti pieni fino a 50.000 pennuti.

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