Le sardine a Taranto tra Ilva e Cgil: ma i giovani disertano la piazza

L'esperimento sociale nella città dell'acciaio raccoglie poco più di un migliaio di persone tra vecchie glorie della cgil e liberi professionisti

Le sardine a Taranto tra Ilva e Cgil: ma i giovani disertano la piazza

Le sardine radunano a gran voce in piazza anche i tarantini. Il capoluogo pugliese, infatti, è sceso nuovamente per strada (due giorni fa c'è stato un corteo per il quarto sciopero mondiale per il clima) unendosi al nuovo "esperimento sociale", così come è stato definito, nato nell'Emilia rossa.

La piazza centrale cittadina, piazza Immacolata, dove era previsto il raduno, si è riempita però solo a metà. E i giovani? Non pervenuti. L'età media, infatti, delle "sardine tarantine" presenti (è questo il nome dell'esperimento sociale del capoluogo pugliese) oscillava tra i cinquanta e i sessant'anni. Sembrava più un raduno di nostalgici sessantottini proiettato verso il futuro. Pochi i giovani cittadini pronti (in teoria) a far cambiare rotta alla politica. D'altronde lo ha detto anche Mattia Santori, presente alla manifestazione, "tante le persone che hanno bisogno di riscendere in piazza e di riscoprirsi comunità".

Il discorso a Taranto ruota sempre intorno alle due parole chiave per la città dell'acciaio: ambiente e salute. "Voi nella sofferenza state crescendo" ha dichiarato alle sardine tarantine Santori. Torna in mente il verso di Maksim Gor'kij, "non amo chi non è caduto". Chi cade, però, deve trovare il modo di rialzarsi. E le sardine in piazza a Taranto non hanno parlato di un programma concreto da proporre alla politica per migliorarla. Sembra ancora navigare a vista. In coro un'unica voce a cantare "Bella ciao", a rafforzare il carattere di adunata nostalgica.

A dar voce alle sardine anche vecchie conoscenze dell'area di sinistra sindacale targata Cgil. Viene criticata la politica, ma evidentemente non i sindacati. "Ora Lega e Fratelli d'Italia vogliono il dialogo e ci dicono noi vogliamo parlare con le sardine, ma il problema è che le sardine hanno cervello e memoria e sanno chi ha distrutto tutto ciò che era bello" ha dichiarato Santori sollecitando la folla a suon di applausi. Insomma le sardine vogliono il dialogo, vogliono "usare il cervello", ma sul pluralismo c'è ancora molto da fare.

"Togliamo consenso elettorale" ha continuato Santori, ma i cittadini sono davvero pronti a non votare (al netto del sempre crescente astensionismo)?
Circa un migliaio le persone in una piazza riempita solo a metà. A organizzare il raduno il coordinamento delle "sardine pugliesi".

"All'inizio ero dubbioso - aggiunge Santori -, poi ho parlato con loro e ho capito che il messaggio di Taranto sarebbe stato potente.

Loro dicono: portiamo lo stile delle 'sardine' in una terra che negli ultimi anni è stata divisa da tutte le promesse della cattiva politica. Portiamo una medicina diversa in un territorio malato di una malattia legata al populismo di chi nega le risposte complesse".

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