Taranto, sparatoria sulla statale: morte 3 persone, di cui un bimbo

Sono morti Cosimo Orlando, pregiudicato in semilibertà, la compagna e il figlio di lei di quattro anni:forse un regolamento di conti per mafia. Alfano invia 60 uomini

I rilievi dei carabinieri sul luogo della sparatoria
I rilievi dei carabinieri sul luogo della sparatoria

Un pregiudicato, la sua compagna e un bambino di appena quattro anni sono rimasti uccisi ieri sera intorno alle 21.30 in un agguato sulla statale 106 Taranto-Reggio Calabria, all'altezza dello svincolo per Palagiano.

Si tratta di Cosimo Orlando, 43enne pregiudicato in stato di semilibertà, della compagna Carla Maria Fornari, e del figlio della donna: le tre vittime viaggiavano un'auto insieme ad altri due bambini, di 6 e 7 anni, rimasti illesi.

La vettura di Orlando è stata affiancata a breve distanza da un altro mezzo da cui è stato aperto il fuoco per colpire, probabilmente, proprio l'uomo, che è morto sul colpo insieme al figlio e alla compagna. I bimbi più grandi sono riusciti a salvarsi perché seduti sul sedile posteriore.

Per la vicenda, sulla quale indagano i carabinieri con il coordinamento della procura di Taranto, si è ipotizzato un regolamento di conti. Orlando era diretto a Taranto per rientrare in carcere, dove era tenuto a presentarsi in quanto soggetto a un regime di semilibertà.

Nel 1998 era stato protagonista di un duplice omicidio ai danni di due giovani di Castellaneta, nell'ambito di una vicenda di droga; pare inoltre che continuasse a mantenere contatti con il mondo del narcotraffico.

Il bimbo ucciso, che viaggiava tra le braccia della madre, è figlio della Fornari e di Domenico Petruzzelli, a sua volta vittima di un agguato nel 2011, sempre nella zona di Palagiano, insieme a Domenico Attorre. I due uomini furono uccisi a colpi di pistola a bordo dell'auto su cui stavano viaggiando. I cadaveri furono poi bruciati.

I carabinieri hanno creato diversi posti di blocco, ma pare che gli assassini si siano dileguati senza lasciare traccia. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano è intervenuto annunciando l'invio di sessanta uomini tra Polizia di Stato e Carabinieri: l'obiettivo è quello di "dare una risposta rapida e concreta ad un fatto di inaudita ferocia", ha spiegato Alfano, garantendo il "massimo impulso al controllo del territorio e all'azione info-investigativa".

Sul caso sono intervenuti anche il presidente della regione Puglia Nichi Vendola, che ha parlato di "disumanità e barbarie assoluta", e la presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi, che ha commentato ribadendo la necessità di fermare immediatamente lo stragismo. "La strage commessa a Taranto con l'uccisione di un bambino di soli 4 anni rivela, se ce ne fosse ancora bisogno, la brutalità della violenza mafiosa che non conosce alcun argine morale. C'è la conferma che non è mai esistito e non esiste un codice d'onore delle mafie: hanno sempre ucciso anche i bambini e le donne", ha dichiarato la Bindi.

L'arcivescovo di Taranto mons. Filippo Santoro scrive in un messaggio, chiedendo a tutta l'arcidiocesi di pregare per le vittime e per i due fratellini sopravvissuti: "Esprimo dolore e sconcerto per l'efferatezza dell'agguato criminale di ieri sera nei pressi di Palagiano.

Mi turba oltremodo che si possa uccidere con tanta facilità e puntare le armi senza pietà su donne e bambini. Il sangue degli innocenti, come ci ricorda la Bibbia, grida verso Dio dalla terra. Tutti dobbiamo farci carico di un'opera educativa e sociale specifica e non assopirci nell'ordinaria amministrazione."

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