Terrorismo, blitz in Sicilia. Due estremisti tunisini in fuga: "Fanno propaganda jihadista"

La banda organizzava i viaggi di migranti tra la Tunisia e la Sicilia servendosi di gommoni veloci. La procura di Palermo: "Minaccia alla sicurezza nazionale"

Terrorismo, blitz in Sicilia. Due estremisti tunisini in fuga: "Fanno propaganda jihadista"

Sono Ahmed Khedr e Khaled Ounich, tunisini di 32 e 31 anni, i due capi in fuga dell'organizzazione accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Inoltre, sarebbero sempre loro – secondo le indagini del Ros e dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo - i soggetti vicini ad ambienti jihadisti.

Khedr e Ounich, 31 anni di Zahra svolgevano principalmente la loro attività criminale in Tunisia, in un ruolo apicale all'interno dell’organizzazione criminale. Khedr è stato riconosciuto dal pentito tunisino le cui dichiarazioni hanno dato un contributo decisivo all'inchiesta, manifestando la volontà di impedire che entrasse "un esercito di kamikaze in Italia".

Nella giornata di oggi, infatti, i carabinieri del Ros di Palermo, Trapani, Caltanissetta e Brescia hanno eseguito il fermo di 8 indagati ritenuti responsabili a vario titolo di istigazione al terrorismo, associazione a delinquere finalizzata all'immigrazione clandestina e al contrabbando. I pm contestano operazioni di ingresso illegale di immigrati clandestini e attività abusiva di intermediazione finanziaria, il tutto commesso con l'aiuto di un gruppo criminale internazionale.

Ecco cosa hanno scritto i magistrati nel provvedimento di fermo nei confronti di Ahmed Khedr: "Indagato per avere pubblicamente istigato a commettere più delitti in materia di terrorismo e per avere pubblicamente fatto apologia di più delitti della medesima specie; in particolare per avere realizzato tali condotte attraverso strumenti informatici o telematici e segnatamente attraverso il social network Facebook condividendo sul suo profilo Facebook e sulle pagine Facebook relative ad altri gruppi materiale propagandistico delle attività svolte da gruppi islamici di natura terroristica, sia di tipo documentale (preghiere, scritti, ordini, istruzioni ed altro) che video-fotografico (scene di guerra, immagini di guerriglieri, discorsi propagandistici, kamikaze, uccisioni di ostaggi ed altro)". E su Khaed Ounich.

"Ounich si riforniva in rete, nonché attraverso altri strumenti di comunicazione e, in particolare, mantenendo contatti e condivisioni con pagine Facebook e profili Facebook tutti inerenti attività di tipo terroristico in Tunisia, in Iraq, in Siria, in Medioriente, in Europa e negli Stati Uniti; con le aggravanti di aver commesso istigazione e apologia del terrorismo e di avere commesso il fatto attraverso strumenti informatici e telematici".

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