Coronavirus

Torino, il funerale è in diretta: i familiari piangono a distanza

Con il coronavirus anche il dolore è cambiato. Ha tolto il diritto di piangere i nostri cari restando loro accanto

Torino, il funerale è in diretta: i familiari piangono a distanza

A Torino il funerale è in diretta, in modo da dare la possibilità ai familiari di poter quasi fingere di essere davanti alla bara, e avere la sensazione di poter piangere il proprio caro estinto a pochi centimetri di distanza. E invece no, il coronavirus ci ha tolto anche questa possibilità.

A Torino il funerale è in diretta

Ma chi lavora da una vita con i morti e viene a contatto ogni giorno con mogli, madri, figli disperati che hanno perso la persona che amano, sa perfettamente cosa vuol dire avere la possibilità di dare l’ultimo saluto a chi si ama. Anche perché il funerale, in un certo senso, ti aiuta a renderti conto di cosa è successo. Sei lì e vedi la bara davanti a te. E in quel momento inizi a capire che non è stato solo un incubo. Il funerale ti mette davanti alla cruda realtà. E in qualche modo ti aiuta.

Paolo Schirripa di una agenzia di pompe funebri di Torino, ha spiegato a La Stampa come anche il dolore è stato mutato dal Covid-19. “Il distacco è diventato una lacerazione nell'animo di chi resta. Ecco: il nostro compito oggi va oltre all'organizzazione delle esequie. È diventato aiutare e sostenere, mogli mariti, figli di chi muore. Persone che subiscono una lacerazione profonda nell'anima. Ecco: oggi dobbiamo fare questo”, ha detto Schirripa. In aiuto è arrivata la tecnologia. E così, a chi lo desidera vengono mandate “le immagini in diretta del funerale attraverso le videochiamate. Cercando di rendere il distacco meno doloroso possibile. Accompagnare al cimitero il proprio caro è più di un rito. È il distacco stesso. Se non c'è questo passaggio elaborare il lutto è molto difficile”.

Dal 21 marzo i decessi si sono moltiplicati

Il manager parla del 21 marzo come della data in cui è iniziata l’impennata di decessi. Da quel giorno i morti si sono moltiplicati, non solo a Torino, ma in tutta la provincia. Prima gli ingressi al cimitero erano circa 30-35 al giorno, adesso hanno raggiunto una media di 80-90. Più del doppio. In alcune agenzie funebri iniziano a scarseggiare le bare. Le cremazioni sono aumentate anche nel Torinese, dove “prima erano possibili fino a 40 cremature al giorno. Oggi siamo passati a 46. Se ci saranno più morti anche questo sistema rischia di saltare. E poi ci sono i tempi burocratici, aumentati, e le nuove regole per i defunti a cui è stato diagnosticato il Covid”. Non c’è neanche più il rito della vestizione: chi muore viene avvolto in un tessuto disinfettante e poi subito chiuso nel feretro. Un dolore ancor più grande per chi resta.

Le immagini del funerale in diretta in un certo senso aiutano il distacco.

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