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Torino, marocchino pronto per il rimpatrio paralizza l’aeroporto

L’uomo è sfuggito al controllo degli agenti che lo avevano in custodia e si è lanciato sulla pista di decollo: dopo esser salito su una torretta ha minacciato di uccidersi pur di non far ritorno in patria

Torino, marocchino pronto per il rimpatrio paralizza l’aeroporto

Situazione di caos e paura oggi pomeriggio all’interno dell’aeroporto di Torino-Caselle.

Protagonista in negativo un 30enne marocchino il quale, poco prima di imbarcarsi su un volo diretto a Casablanca per il previsto rimpatrio, è riuscito ad eludere il controllo degli agenti che lo avevano in custodia.

Lo straniero, che aveva richiesto volontariamente di essere rispedito in Marocco, probabilmente colto da un ripensamento, ha iniziato a correre nel terminal fino a raggiungere la pista di decollo. Una volta qui, si è arrampicato sulla “torre dei falconieri”, ovvero quella dove stazionano i falchi impiegati nella risoluzione del problema “bird-strike”, e si è spogliato completamente. “Se mi rimpatriate mi butto. Non voglio tornare nel mio paese”, ha urlato il 30enne, come riportato da TorinoToday.

Lunghe le trattative per farlo desistere e convincerlo ad interrompere la scenata. È stata necessaria un’ora per calmarlo e condurlo all’interno del pronto soccorso dell’aeroporto. Gli agenti hanno fatto nuovamente scattare le manette ai suoi polsi, con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.

Forti i disagi allo scalo di Torino (chiuso per almeno un’ora), a causa dei ritardi subìti da

alcuni aerei, fra i quali lo stesso destinato a riportare il 30enne a Casablanca. È stato infatti necessario sottoporre a bonifica il velivolo per questioni di sicurezza, prima di consentirne il decollo.

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