Cronaca locale

Baby pusher e messaggi in codice: blitz antidroga a Torre Annunziata

Il blitz dei carabinieri ha portato all'arresto di 18 persone accusate di una serie di reati per un totale di 60 capi di imputazione, 58 dei quali concernenti la droga. Coinvolti anche alcuni minorenni

Baby pusher e messaggi in codice: blitz antidroga a Torre Annunziata

Torre Annunziata, rione popolare "Poverelli", è qui che i militari della Sezione Operativa hanno messo in atto l'operazione che ha portato alla misura cautelare di 18 persone. Le accuse girano principalmente attorno alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini hanno condotto i carabinieri a trovare anche dei baby pusher di circa 11 anni, coinvolti nella consegna della droga.

Le indagini

Le ricerche sono state avviate nel dicembre del 2018 dopo il ferimento a colpi d'arma da fuoco di un uomo, risultato poi essere un acquirente di stupefacenti, avvenuto all'interno del rione popolare "Poverelli" del centro storico di Torre Annunziata.

Da quel momento i carabinieri hanno concentrato le loro indagini insospettiti dal via vai continuo di alcuni uomini del posto. Gli appostamenti e le intercettazioni sono continuate fino al marzo del 2019, quando è emerso un rilevante numero di cessioni di cocaina a numerosi acquirenti provenienti da tutta la provincia napoletana. Gli spacciatori sono tutti soggetti appartenenti a distinti nuclei familiari residenti nel rione.

Durante le indagini sono stati eseguiti tre arresti in flagranza di reato e il sequestro di oltre 70 grammi di stupefacente. Emerse anche delle "condotte estorsive", fanno sapere i militari, messe in atto per recuperare crediti legati alla droga.

I messaggi in codice

Le difficoltà nel portare avanti le indagini derivano dai tentativi di tradurre il linguaggio con cui i malfattori si parlavano tra di loro. Gli spacciatori, come ricostruito dai carabinieri, usavano un linguaggio in codice per trattare le cessioni di sostanza stupefacente. Utilizzavano infatti espressioni come "ambasciata, caffè, coso, biscotto" e ricevevano acquirenti abituali all'interno di appartamenti, protetti da sistemi di videosorveglianza installati abusivamente.

Per non dare all'occhio, inoltre, venivano usati anche minorenni per consegnare la sostanza stupefacente "a domicilio". I più giovani hanno circa 11 anni.

Sono 60 in tutto i capi di imputazione, dei quali 58 riguardanti la droga. Per 16 degli indagati, cinque dei quali già detenuti in carcere per altra causa, è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre per due indagati è stato disposto il divieto di dimora nella provincia di Napoli, in quanto madri di prole in tenera età.

Le misure coercitive sono state eseguite nei confronti di 17 dei 18 soggetti destinatari delle stesse, mentre un indagato, nei cui confronti è stata disposta la custodia cautelare in carcere, è tuttora attivamente ricercato dai Carabinieri.

Quattro dei soggetti destinatari della misura cautelare sono risultati, infine, anche percettori del Reddito di Cittadinanza e saranno segnalati all'Inps per la revoca del beneficio, non avendone più diritto.

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