Crollo di Torre Annunziata, trovate le prime tre vittime, ancora 5 dispersi

È successo stamattina dopo le 6 in via Rampa Nunziante, in zona Litoranea. Due le famiglie coinvolte: individuate le prime tre vittime, ancora 5 i dispersi

Crollo di Torre Annunziata, trovate le prime tre vittime, ancora 5 dispersi

Una palazzina di quattro piani è crollata alle 6.20 di stamattina a Torre Annunziata. L'allarme è stato dato dai residenti della zona di Rampa Nunziante, lungo la Litoranea.

Secondo le prime informazioni fornite dai carabinieri, intervenuti sul posto insieme a quattro ambulanze, vigili del fuoco e polizia, nello stabile abitano due famiglie, tra cui due bambini e un'anziana. A cedere sarebbero stati il terzo e il quarto piano dell'edificio, risalente agli anni Sessanta e in ristrutturazione nelle ultime settimane. Esclusa la pista dello scoppio per una fuga di gas: l 'edificio era fatiscente e potrebbe essersi sbriciolato a seguito di un improvviso cedimento strutturale.

Le prime vittime

Dodici ore dopo il crollo è stata individuata la prima vittima e i Vigili del Fuoco hanno estratto il corpo senza vita dalle macerie. Poco dopo è stato individuato e recuperato il corpo senza vita di un secondo disperso: un parente della vittima è stato colto da malore appena ha riconosciuto il familiare. Non sono state ancora rese note le generalità delle due vittime, ma si sa che le salme sono quelle di un uomo e di una donna di età compresa tra i 30 e i 40 anni: potrebbe trattarsi dei coniugi Guida, che vivevano nella palazzina con i due figli piccoli. I corpi sono stati trasportati nell'obitorio di Castellammare di Stabia dove è in corso l'identificazione.

I soccorritori hanno individuato anche un terzo corpo sotto le macerie e stanno procedendo alle attività di scavo per rendere possibile estrarlo dalle macerie. Non si sa se la persona individuata sia viva o morta.

Rimangono 5 persone disperse ancora sepolte sotto le macerie. Si continua a scavare, anche a mani nude, ma con il passare delle ore la speranza di trovare qualcuno in vita e riuscire a estrarlo dalle macerie si va affievolendo. Riscontro negativo ai call-out delle squadre dei vigili del fuoco: dopo aver chiesto silenzio in tutta la zona, hanno chiesto a lungo "c'è qualcuno?", ma nessuna risposta è arrivata dai rilievi con i geofoni.

SOCCORRITORI AL LAVORO

A quasi 10 ore dal crollo, ancora nessuna traccia dei superstiti. Sul posto sono arrivati altri quaranta volontari delle associazioni limitrofe. La situazione è resa complessa dal totale sgretolamento dell'ala del palazzo e dalla presenza di parti pericolanti per i soccorritori. Previsto anche l'arrivo di gruppi elettrogeni e torri faro per il sopraggiungere della notte.

Le operazioni di salvataggio sono condotte dai vigili del fuoco con l'ausilio di un gruppo di volontari che scavano da ore a mani nude.

In totale sono più di 100 i soccorritori impegnati nelle operazioni di scavo. Entrati in azione anche nove specialisti nel recupero di persone sotto le macerie e una squadra di vigili del fuoco provenienti dalla Toscana, oltre ai cani molecolari dell'unità cinofila di Benevento e due pastori tedeschi.

Intorno alle 16 i vigili del fuoco hanno provato il cosiddetto call-out, facendo scendere il silenzio nella zona attorno alle macerie e chiedendo a lungo "c'è qualcuno?": ma nessuna risposta è arrivata dai rilievi con i geofoni. Gli scavi sono ripresi in un silenzio irreale proprio per provare a sentire la voce di eventuali sopravvissuti.

In mattinata si era diffusa la voce di una donna ritrovata viva sotto le macerie. Ma la notizia era stata smentita da un tweet dei vigili del fuoco.

Nel corso della giornata due di loro sono rimasti feriti durante le operazioni di scavo tra le macerie. Il più grave è stato portato via in barella e caricato su un'ambulanza mentre l'altro, anche se zoppicante, ha lasciato la zona sulle sue gambe. Circa 80 i loro colleghi impegnati nel pomeriggio nelle attività di scavo.

CHI SONO I DISPERSI

I dispersi sono sette, forse otto. Due le famiglie coinvolte. La prima è la famiglia Guida.

Si cercano sotto le macerie papà Pasquale, mamma Anna Duccio e i figli Salvatore di 8 anni e Francesca di 11. Abitavano in un appartamento del terzo piano, così come Pina Aprea, una sarta di 65 anni che viveva da sola.

Al quarto piano, invece, abitava l'architetto Giacomo Cuccurullo, della cui presenza in casa nessuno ha certezza, ma che il sindaco Vincenzo Ascione dice di non riuscire a contattare; con lui la moglie Adelaide La Iola, detta Edy e il figlio Marco, 25enne.

LE PAROLE DEL SINDACO E L'INCHIESTA

Il sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione, ha confermato che "mancano all'appello una famiglia con due bambini e un'altra famiglia di un tecnico del Comune, anche lui tra i dispersi. Altre due abitazioni erano vuote per i lavori in corso".

Confermata dall'ufficio tecnico comunale l'esistenza di una Dia (Dichiarazione di inizio attività) per il palazzo oggetto del crollo. "L'ordinanza di sgombero? Non c'era, ma in passato era stata segnalata la caduta di calcinacci", ha aggiunto Ascione.

Tesi confermata da Vincenzo Frappolla, amministratore del condominio "Residenza a mare" situato di fronte alla palazzina di via rampa Nunziante. "C'è stata qualche avvisaglia. La gente di questo e di altri condomini aveva segnalato i lavori e delle preoccupazioni".

Intanto la Procura di Torre Annunziata ha già aperto un fascicolo d'inchiesta per crollo colposo. Sul posto sono arrivati il procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli e il sostituto Andreana Ambrosino. Già visionati e acquisiti i primi documenti messi a disposizione dai tecnici comunali sui lavoro in corso ai primi due piani.

RIPERCUSSIONI SULLA VIABILITÀ

Il crollo ha provocato la temporanea chiusura della linea ferroviaria a ridosso dell'area di Rampa Nunziante: la presenza di detriti sui binari impedisce la circolazione dei treni nella tratta Napoli-Salerno: in corso l'intervento dei tecnici di Rete Ferroviaria Italiana.

Trenitalia ha attivato alcuni autobus sostitutivi tra Torre Annunziata e Santa Maria La Bruna.

RFI SMENTISCE TESTIMONE

In mattinata un testimone aveva raccontato che il crollo fosse avvenuto a causa delle vibrazioni emesse da un treno merci passato poco prima del crollo lungo i binari della ferrovia che costeggia l'edificio crollato.

In una nota, Rfi ha smentito che "le vibrazioni emesse dal passaggio dei treni" producano

"effetti sulla stabilità dei fabbricati adiacenti la linea ferroviaria". Inoltre "l'esercizio ferroviario è abitualmente sospeso dalle 23 alle 5": una precisazione che contraddice "nei tempi" la versione riportata dal testimone.

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